Amarcord
Milan: la rivincita di Abbiati “Rimasto perchè milanista, stupito dal gruppo e dal mister”
Published
10 anni agoon
By
RedazioneIl “vecchietto” si prende la sua rivincita. Christian Abbiati parla ai microfoni di Sky e analizza la sua grande prova che ha permesso al Milan di portare via dal ‘Bentegodi’ 3 punti pesantissimi.
Cosa ti ha detto Toni per la parata?
“Siamo i vecchietti della Serie A, quindi ci dobbiamo difendere. Come il vino, più si invecchia più è buono, speriamo…”
Chi ti sta sorprendendo di più di questo Milan?
“Non voglio fare il ruffiano: il mister e il gruppo. Sono due cose importanti in una squadra e stiamo cercando di fare questo cammino, questo progetto. La strada è quella giusta, come ho sempre ripetuto è lunga, però stiamo facendo un buon lavoro.”
Non hai l’impressione che ti tirino un po’ troppo, per essere il portiere del Milan?
“Eh sì, subiamo qualche tiro di troppo, però avendo anche tre uomini davanti è quasi inevitabile. Oggi, secondo me, abbiamo sofferto negli ultimi minuti, nell’ultimo quarto d’ora siamo rimasti un po’ troppo bassi, però l’importante era vincere in un campo dove non vincevamo da tanto tempo. Sono tre punti pesanti per noi.”
Hai fatto parate straordinarie.
“Bisogna difendersi qui, arrivano portiere giovani, forti (ride, ndr).”
Qual è stata la molla che ti ha fatto decidere di rimanere nonostante l’arrivo di Diego Lopez?
“Sono partito come riserva, poi c’è stato l’infortunio. Quello che mi ha fatto rimanere è che io sono milanista, sono tanti anni che sono qui, a quasi 38 anni cambiare squadra per andare a giocare per me era impossibile. Non mi ci vedo con un’altra maglia in questo momento della mia carriera.”
Avevi fatto il discorso alla squadra alla prima giornata.
“Sì, ho voluto fare quel discorso, il mister me lo ha anche chiesto, però volevo dimostrare alla squadra, che ha vissuto con me tutta la preparazione, quindi mi ha visto come portiere titolare del Milan e ha visto arrivare Diego Lopez a fine agosto, che pensavo alla squadra e non a me stesso. Così è stato. Poi, per la sfortuna di un mio compagno di squadra, ho avuto la possibilità di giocare. Penso che quando uno si allena al 100%, si impegna, venga ripagato.”
Dai del “lei” a Inzaghi?
“Quando siamo io e lui gli do del tu, quando sono davanti alla squadra del lei.”
Dove c’è da lavorare secondo te in difesa?
“C’è ancora da lavorare, ma non farei un’accusa al reparto perchè comunque siamo in undici in campo e dobbiamo difenderci tutti e undici. Quando questo avviene riusciamo a difendere bene la porta e a ripartire.”