Amarcord
Jacobone: “Che bei tempi quando si andava a San Siro con tamburi e fumogeni”
Published
12 anni agoon
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Redazione
Chiudono le curve, diminuiscono i tifosi negli stadi, ma la passione per la propria squadra resta immutata. Al centro del caso mediatico in questi giorni il Milan con la squalifica prima della curva e poi dello stadio intero per il prossimo match con l’Udinese. Calcissimo.com ha chiesto l’opinione di Alessandro Jacobone, portavoce dei “Milanisti non Evoluti”
Alessandro, il caos intorno al tuo Milan non ha fine. Oltre i problemi in cui versa la squadra, ci troviamo di fronte ad una vera e propria crisi della tifoseria. Quale la tua posizione a riguardo?
“Credo che la crisi sia soltanto nelle teste dei benpensanti che con il calcio non hanno mai avuto a che fare e che non hanno le capacità e l’esperienza per valutare le situazioni nella loro vera dimensione”.
Reputi quindi non discriminatori i cori urlati dalla Curva Sud in diverse circostanze? Non credi possano urtare la sensibilità di alcune persone?
“Se chiudiamo per un secondo il manuale del moralizzatore e ci guardiamo intorno, vediamo un mondo dove è impossibile non avere un amico napoletano, calabrese o proveniente da paesi lontani. Il razzismo e la discriminazione sono argomenti seri che vanno trattati con estrema intelligenza e non con regole bigotte che servono solo ad alcuni personaggi per mettersi in vetrina”.
Cosa intendi per “mettersi vetrina”?
“Intendo che sembra che ci sia una corsa da parte di giudici, pm e altri attori della giustizia italiana ad apparire con gusto su media di ogni genere. E per questo motivo si attaccano al carrozzone del calcio che da una visibilita che gli altri sport non concedono. Avete mai per caso partecipato dal vivo ad un Palio di Siena? Tra le contrade ci sono insulti che risalgono addirittura a origini medioevali e di una volgarita pari al peggior buzzurro da strada. Per non parlare poi della tifoseria inglese, tanto acclamata dai media italiani, che vede protagonisti i tifosi del Tottenham alzare colonne di fumo con cori dal chiaro riferimento allolocausto. Raccapricciante ma piu che mai attuale negli stadi inglesi. Di cosa parliamo allora”?
Pensi ce labbiano col Milan ? Mi sembra difficile crederci..
“Il differente trattamento riservato alla curva rossonera rispetto alle altre tifoserie palesemente colte in fallo nella giornata calcistica appena passata ne sono la prova provata. Linno degli Juventini durante il minuto di silenzio sono incisi in tutte le registrazioni. Per non parlare della volgarita dei veronesi che hanno oltraggiato il momento dedicato alle vittime di Lampedusa con cori vergognosi. Il momento storico che passiamo vede un accanimento verso chi rappresenta il Milan, il suo presidente. E da ipocriti nascondere il fatto che va di moda attaccare ogni cosa che sia legata a Silvio Berlusconi. Detto da me che da anni contesto il Presidente per lassenteismo verso la nostra squadra, penso renda poco fazioso il mio commento. La politica deve rimanere fuori dallambito sportivo. Altrimenti si uccide questo sport”.
Ma non credi si possa andare allo stadio per vedere semplicemente uno spettacolo?”
“Per quello che mi riguarda, i miei più bei ricordi da stadio sono legati si alle splendide vittorie dellera Berlusconi ma soprattutto alla magia che avvolgeva la squadra in quei momenti fantastici. Mi riferisco alle coreografie fantastiche e allatmosfera che univa tutti i tifosi, a partire dalla camminata da Piazzale Lotto alla quale eravamo costretti per raggiungere lo stadio. I tamburi in sottofondo e lodore dei fumogeni erano la cornice che portava i bambini accompagnati dai papa ad ammirare a bocca aperta la curva rossonera. Un senso di appartenenza che sembra ora sbiadito”.
A cosa pensi sia dovuto questo disinnamoramento dei tifosi?
“Credo che le motivazioni siano diverse ma che uno degli ingredienti principali siano state le leggi che hanno complicato laccesso allo stadio per tutti i tifosi. La tessera del tifoso si e rivelata un bluff e non ha fatto altro che scoraggiare le famiglie ad andare allo stadio. Immaginate un padre che allimprovviso decide di voler regalare una serata ai propri figli e portarli allo stadio. Tra limitazioni, tessere e altro meglio portarli al centro commerciale o a pattinare sul ghiaccio. In un recente Milan-Genoa non hanno permesso alla mia fidanzata di entrare poiche risultava nei documenti residente a Gallipoli. Gli ho riso in faccia e siamo andati a vederla al bar dietro lo stadio sempre con il Milan nel cuore perche quello nessun burocrate ce lo potrà mai squalificare”.
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