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ESCLUSIVA – Verona, Luisito Campisi: “Mandorlini è un martello, Toni mi ha stupito”
Published
12 anni agoon
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Redazione
Contattato in esclusiva da “Calcissimo.com“, l’ex difensore del Verona, Luisito Campisi, ha parlato della squadra di Andrea Mandorlini, vera rivelazione di questo campionato di Serie A.
Come vedi il Verona di Mandorlini, che si è imposto sin qui come la rivelazione di questo campionato?
“È una squadra che sicuramente mi sta sorprendendo, anche se ad inizio stagione mi aspettavo che potesse far bene, visto il mercato importante fatto in estate dalla società. Il Ds Sogliano ha lavorato benissimo grazie anche al supporto di una grande proprietà, insieme hanno messo su una rosa all’altezza della Serie A, costruita con intelligenza. È poi c’è mister Mandorlini che è una garanzia“.
Ti aspettavi un Hellas così in alto in classifica?
“Così in alto no, anche perché è una squadra che mi sta sorprendendo per la qualità del gioco espresso. Per una neo promossa non è mai facile il primo anno in Serie A, ma il Verona sta riuscendo a confermare quanto di buono fatto in B, il che significa che c’è un organico all’altezza e un allenatore che sta lavorando alla grande“.
Che tecnico è Mandorlini? Credi possa andar bene anche sulla panchina di una grande squadra?
“È un tecnico che dimostra con i fatti il proprio valore, anche se tanta gente lo critica per via del suo carattere, diciamo così, esuberante. Essendo stato allenato da lui posso confermare che il mister è un tipo tosto, grintoso, uno che sa trasmetterti una grande carica. È un martello, come Conte, come Mazzarri, un allenatore che non lascia nulla al caso, che cura tutto nei minimi particolari. Non so se sia pronto per la panchina di una grande squadra, ma di sicuro sta dimostrando di valere la Serie A“.
Ti aspettavi un Luca Toni ancora così decisivo a questa età?
“A dire la verità no. Quando il Verona ufficializzò l’acquisto di Toni in estate, pensai non fosse un grande affare, ma oggi devo ricredermi. I miei ex compagni me lo descrivono come uno dei leader dello spogliatoio, come un calciatore ancora pieno di motivazioni, che, nonostante un’età ormai non più verdissima, sta dimostrando di valere tanto“.
Ti ha sorpreso la metamorfosi di Romulo? Da elemento anonimo e ai margini del progetto a Firenze a punto fermo di questo Verona?
“Per Romulo credo si tratti di una questione ambientale, nel senso che ci sono giocatori che in una determinata piazza non riescono a rendere, mentre in un’altra diventano protagonisti. Evidentemente il brasiliano a Firenze non aveva trovato l’ambiente giusto per esplodere, mentre a Verona sì. In gialloblù è semplice trovare motivazioni e stimoli, perché è una piazza molto calda, con un tifo appassionato e coinvolgente“.
Dove può arrivare questo Verona?
“Io mi auguro il più in alto possibile, ma quest’anno deve, secondo me, puntare a una salvezza tranquilla. Poi, nella prossima stagione, se la proprietà deciderà di mettere a disposizione risorse economiche importanti, allora potrà pensare più in grande“.
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