Amarcord
Dalla Champions col Milan alla fede in Dio
Published
3 settimane agoon
Dalla gioia per la conquista della Championsalla vocazione in Dio: questa la parabola (è proprio il caso di dirlo) di un ex calciatore rossonero, per anni titolare indiscusso anche della nazionale argentina. Stiamo parlando, per chi non lo avesse di José Antonio Chamot, roccioso difensore che in Italia ha costruito le proprie fortune con le maglie di Pisa, Foggia, Lazio e Milan e proprio con i rossoneri toccherà l’apice della propria carriera, vincendo la Champions League 2003 a Manchester dopo aver giocato soltanto un minuto (più recupero) in tutta la manifestazione, subentrando a Simic all’89esimo minuto di un Milan-Real Madrid deciso da una prodezza di Shevchenko.
“Mi ispiro a Zeman, Bielsa e Ancelotti”
Oggi Chamot dopo aver superato il corso da allenatore si divide tra la numerosa famiglia e il ripasso degli schemi dei suoi maestri Zeman, Ancelotti e Bielsa, tecnici che hanno ispirato la sua nuova carriera cominciata sui banchi di Coverciano al fianco di compagni del calibro di Pirlo e Batistuta:
Ho seguito il corso qui, poi ho fatto qualche viaggio in Italia per parlare con Ancelotti e Zeman. Qui a Rosario ho avuto il piacere di andare a trovare Bielsa a casa sua. Sono grandi persone e grandi allenatori, mi hanno dato tanto dal punto di vista umano.
“La fede mi ha cambiato la vita”
Oggi Chamot è un allenatore qualificato alla ricerca di una panchina. O, per dirla come lui, in attesa di una chiamata dall’alto. Sì, perchè Chamot è un fervente cristiano e dedica la sua vita alla
La fede mi ha cambiato la vita, credo nella parola di Dio: l’ho cercato ovunque e sono stato sempre nella Chiesa cattolica. Quando passavo davanti a una chiesa sentivo sempre il bisogno di entrare, parlavo con Dio fin da piccolo. Quando sono arrivato in Italia ho passato momenti stressanti. Un giorno ho seguito in televisione un canale dove si parlava di Gesù: in quel momento è cambiata la mia vita e ho iniziato a camminare con lui al mio fianco. Dio è vita, senza Dio è impossibile respirare. Per me prima di tutto viene Dio, dopo vengono la famiglia e il lavoro.
“La Champions? Un dono dio Dio!”
La vita è questione di fede, almeno secondo Chamot. Ed è proprio alla sua dedizione che l’argentino attribuisce la vittoria in Champions del 2003:
Ai tempi del Pisa, avevo chiesto a Dio di farmi arrivare al Milan: per qualcuno era impossibile, ma io sapevo che cosa dovevo fare giorno per giorno e ho centrato l’obiettivo. Dio mi ha regalato la gioia di giocare con una squadra piena di campioni e vincere la Champions. Quando ho visto da vicino Maldini e Costacurta ho capito perché erano campioni: si allenavano bene e ci mettevano sempre la faccia in tutto quello che facevano. Sono persone che hanno mantenuto la loro squadra del cuore in alto sempre: sono veri professionisti.