Amarcord
Caos Rizzoli a Reggio Emilia. E l’arbitro che rappresenterà l’Italia ai Mondiali: “Sansone, è rigore?”
Published
12 anni agoon
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Redazione
Quattro minuti e trentasei secondi. Questo il tempo che, al Mapei Stadium, hanno impiegato l’arbitro Nicola Rizzoli, il suo addizionale Peruzzo e… i giocatori di Sassuolo a Roma per decidere se il contatto tra Mehdi Benatia e Nicola Sansone era da rigore o no.
Una scena imbarazzante che vede come protagonista il fischietto che rappresenterà l’Italia ai Mondiali, accerchiato dai giocatori di entrambe le squadre che protestano con veemenza. I fatti: Sansone riceve palla al vertice sinistro dell’area, punta Benatia, c’è un contatto (di lieve entità) tra i due, l’attaccante neroverde cade, Rizzoli fa proseguire. Peruzzo però richiama la sua attenzione, è “abbastanza sicuro” che il contatto ci sia. A Rizzoli non basta, ma è sufficiente per fermare il gioco e iniziare un conciliabolo a dir poco imbarazzante.
Addirittura il direttore di gara della sezione di Bologna si rivolge allo stesso Sansone, implorandolo: “Dimmi la verità”. Inevitabile la lamentela, in diretta televisiva, di Benatia a metà tempo: “Noi ci siamo inca…, non si può chiedere a un giocatore in lotta per la salvezza una cosa del genere. Lui è stato anche onesto, ha detto che è scivolato dopo che io gli ho toccato la maglia. L’arbitro e l’arbitro di porta non si sono capiti, ma alla fine Rizzoli ha scelto bene”.
Non cancellando però quei quattro minuti e trentasei secondi imbarazzanti per tutto il calcio italiano.
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