Amarcord
Abate si confessa a Forza Milan: “Questa maglia è come una seconda pelle”
Published
10 anni agoon
By
RedazioneE’ un Abate a 360 gradi quello che ha parlato a Forza Milan. Una lunga intervista, nella quale il terzino ha espresso tutto il suo amore per la società rossonera, della quale fa parte da circa diciotto anni. Un’avventura straordinaria per il terzino, che ha fatto tutta la trafila nel settore giovanile rossonero fino a diventare uno dei titolari inamovibili della formazione di Inzaghi: “La passione è il motore di tutto. Volevo arrivare in prima squadra ed il fatto di aver centrato questo obiettivo ho sviluppato in me un senso di appartenenza a questa squadra superiore a quello di un giocatore che arriva da fuori“.
Abate, quindi, si sente rossonero al fino al midollo: “È normale innamorarsi di questa società, di questa città e di questi colori, però credo che chi comincia qui fin da ragazzini come me e Mattia (De Sciglio, ndr) abbia un amore incondizionato per questa maglia”. Il momento rossonero, però, non è dei più felici: “Giocare in un San Siro semi vuoto non è bello, Ricordo i tempi di Ancelotti, quando facevo il raccattapalle: lo stadio era sempre pieno.Dobbiamo essere noi a riportare la gente allo stadio. Anche all’inizio dell’avventura con Leonardo, quando io ho inziato a giocare, la situazione era questa. Poi vincendo trofei abbiamo riconquistato la nostra gente“.
Se sugli spalti la situazione è simile, secondo Abate le analogie tra questo Milan e quello di Leonardo finiscono qui: “Sono situazioni diverse. Leo è venuto per sostituire un pilastro come Ancelotti. Con lui abbiamo fatto bene ed una stagione dopo siamo ripartiti nuovamente da zero con Allegri, vincendo lo scudetto già il primo anno. peccato non esserci ripetuti la stagione successiva, colpa di quella settimana in cui perdemmo punti preziosi con Fiorentina e Bologna. Chissà, avessimo concesso il bis, magari la nostra storia sarebbe cambiata”.
Sulla panchina del Milan ora c’è Filippo Inzaghi: “Il mister – spiega il giocatore – ha lavorato tantissimo sulla testa, che è una componente fondamentale, rigenerando un gruppo che fino ad un anno fa’ secondo alcuni era all’altezza della situazione. Pippo non ha stravolto le cose sul piano fisico o tecnico ma su quello mentale. Abbiamo il vantaggio di giocare una sola volta a settimana non giocando le coppe, il che ci permette di preparare al meglio le partite. Ovviamente, io preferirei giocare ogni tre giorni, sopratutto se l’impegno infrasettimanale è quello in Champions“.
In tanti anni con la casacca rossonera, il terzino ha giocato con tanti grandi campioni “ma i miei preferiti sono Nesta, Gattuso ed Ibrahimovic. Nesta secondo me è stato uno dei tre centrali migliori di tutti i tempi ed ho una grandissima opinione anche di Gattuso che, seppur non fosse tecnicamente fenomenale, ma per la testa che aveva e la professionalità che metteva in ogni allenamento mangiava tutti a colazione”.