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Interviste

Fàbregas: “Se dovessi rinunciare al mio gioco, smetterei”

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Fàbregas

Cesc Fàbregas, l’allenatore spagnolo che ha riportato entusiasmo e mentalità vincente sulle sponde del lago, ha recentemente rilasciato un’intervista che ha illuminato non solo il momento di forma del Como, ma anche la sua profonda e innovativa filosofia di allenamento. Le sue parole, cariche di emozione e pragmatismo, descrivono una squadra e una società speciali, in piena ascesa.

Le parole di Cesc Fàbregas

L’ex fuoriclasse ha subito sottolineato l’onda emotiva che sta travolgendo la città lariana, percependo un cambio radicale nell’ambiente circostante. L’eco della promozione e il desiderio di Serie A si sentono ovunque, creando un legame indissolubile tra la squadra e la sua gente. L’allenatore ha commentato con trasporto:
“Mi sono accorto di come sia cambiato l’ambiente attorno alla squadra, l’entusiasmo della gente, la partecipazione emotiva. E tutto ciò è meraviglioso”.

L’analisi di Fàbregas si è poi spostata sul piano tattico del campionato, dove ha riscontrato un’eccessiva prudenza da parte delle avversarie. La tendenza a difendersi, attendendo l’errore, sembra essere la linea guida di molte formazioni, un atteggiamento che si discosta nettamente dalla sua visione. Sull’atteggiamento delle avversarie, l’allenatore ha dichiarato:
“Vedo come l’atteggiamento sia simile per quasi tutte le squadre. E’ tornato di moda il 5-3-2, con squadre che attendono. Secondo me quest’anno c’è addirittura maggiore attendismo rispetto allo scorso anno”.

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Cesc vuole dominare le partite

Questa prudenza avversaria è in netto contrasto con la mentalità che l’iberico sta instillando nel suo Como. Fàbregas non vuole attendere; al contrario, vuole dominare, anche a costo di correre dei rischi calcolati. La sua squadra è costruita per rompere gli equilibri e aggredire i portatori di palla più tecnici, una strategia che richiede coraggio e grande dispendio di energie. Esemplificando la sua filosofia aggressiva, ha aggiunto un virgolettato che non lascia spazio a interpretazioni:
“Locatelli della Juve si fa dare palla e gestisce. Noi abbiamo una mentalità diversa. Andiamo ad aggredire, andiamo a rompere le palle. Siamo andati da lui e andremo da Modric. Poi magari fanno una giocata che ti taglia fuori. Ma noi ci proviamo. E siamo forti in contropiede. Certo, a fare pressing alto rischi, ma dico sempre che se dovessi rinunciare a giocare come dico io, smetterei di farlo”.

Il vero “segreto” del tecnico, però, risiede nella sua pedagogia: un approccio che va oltre la tattica rigida. Cesc Fàbregas crede nell’autonomia decisionale dei suoi giocatori, rifiutando l’idea di confinarli in schemi preimpostati che ne limitano la creatività e la crescita. Ha infatti spiegato la sua visione con chiarezza:
“Il segreto? Non ragionare per dogmi: ci sono momenti e momenti nelle partite, quelli in cui vai a mille e altri in cui costruisci con calma. Io devo andare oltre la tattica e insegnare ai miei giocatori a ragionare e prendersi delle responsabilità autonome a seconda del momento. Non posso chiudere un giocatore in una gabbia tattica e mentale, perché poi si plafona, si limita a fare il compitino”.

continua…

Infine, l’allenatore ha confermato di aver trovato nel Como non solo un progetto tecnico, ma un ambiente umano e professionale di altissimo livello. Il rapporto con la dirigenza, in particolare con Suwarso, è stato il momento chiave in cui ha compreso di essere in una società “speciale”, basata sulla coerenza tra parole e azioni.

Quando gli è stato chiesto quando ha capito che era in una società speciale, ha risposto con grande soddisfazione:
“Parlando con Suwarso. Ok, parlare non è tutto, poi devi fare i fatti, ma lui ha subito parlato la mia lingua. E soprattutto ha fatto sempre seguire i fatti alle parole. Mi ricordo quando mi telefonava, a metà serie B, con insistenza per chiedermi se saremmo andati in A. Ma lo faceva nel modo giusto. Competitivo ma con serenità, con voglia di fare gruppo. Uno stimolo. Spesso si cercano cose grandi chissà dove, ma dobbiamo apprezzare quello che abbiamo. E qui sono davvero molto felice. Qui si fanno le cose proprio bene. Futuro? Mai dire mai, ma in questo momento non potrei chiedere di più”.

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