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Serie A

Vanoli resta cauto: “Svolta con la Juve? Step by step”

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Vanoli resta cauto

Vanoli analizza i primi 15 giorni da allenatore della Fiorentina, ma resta cauto sul parlare di svolta contro la Juventus.

La Fiorentina torna in campo dopo la sosta in un momento delicatissimo: i viola sono ultimi in classifica con appena 5 punti e ancora nessuna vittoria. All’orizzonte c’è la Juventus di Spalletti, attesa sabato al Franchi in una sfida che potrebbe dire molto sul futuro del club.
In conferenza stampa, Paolo Vanoli ha analizzato lo stato della squadra, le condizioni di alcuni giocatori e il lavoro svolto nelle ultime due settimane.

Vanoli resta cauto: “Svolta con la Juve? Step by step”

La sfida contro la Juve può essere la svolta per la stagione della Fiorentina?
“Non direi così. Sappiamo quanto vale per i nostri tifosi, per questo voglio vedere impegno e ferocia. Non mi piace parlare di partita della svolta, voglio che i miei ragazzi pensino a migliorare giorno dopo giorno e abbiano l’umiltà dei vincenti”.

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Qual è il bilancio dopo 2 settimane di lavoro con questo gruppo?
“La mia preoccupazione è capire oggi dove siamo. A Genova abbiamo fatto un primo, piccolo passo, e sappiamo che per ottenere degli obiettivi si sale e si scende. Oggi non possiamo fare altro che pensare giorno dopo giorno, bisogna essere uniti per uscire da queste situazioni e chiedo anche al popolo viola di rimanere al nostro fianco. Noi dobbiamo essere i trascinatori.

Ho trovato un gruppo che ha tanta voglia di uscire da questa situazione, l’ho visto da queste due settimane di duro lavoro. Sotto questo punto di vista devo fare loro i complimenti, ma ora dobbiamo lasciar perdere l’aspetto singolo e pensare al gruppo… Non dimentichiamoci che è una squadra giovane”.

Come sta Gosens? E il resto della rosa?
“Gosens ha lavorato a parte e non ci sarà per questa partita, ma sta facendo un buon lavoro. Gli ultimi nazionali sono rientrati ieri dall’Under 21”.

La situazione Ranieri e il recupero di Kean

Ranieri rimane il capitano della fiorentina?
“Lei cosa mi risponderebbe? Direbbe di sì. Se un giocatore mi risponde ‘penso di sì’ vuol dire che non ha capito, ma non è questo il caso. Ho chiamato Luca e gli ho detto che se fossi diventato allenatore della Fiorentina gli avrei dato la fascia… Merita di essere capitano e lo difenderò fino alla morte, ma lui oggi deve capire perché ha questo ruolo e come lo ha raggiunto. Da lui voglio vedere energia”.

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Quanto è importante il recupero di Moise Kean?
“Innanzitutto Moise è recuperato dal problema alla tibia che ha avuto. Giocatore completo che per me può far reparto da solo o giocare con una punta affianco… I quattro attaccanti che abbiamo sono complementari, dipende sempre dalla voglia che un giocatore ha di conoscere i suoi compagni”.

Quanto è temibile la Juve di Spalletti?
“Spalletti è un allenatore che stimo… Il suo focus sarà cambiare sistema di gioco perché ha giocatori adatti a esprimere meglio altri sistemi di gioco, come il 4-3-3 visto a Napoli… La Juve ha giocatori molto forti nell’uno contro uno e potrebbero anche passare a 4 in difesa. Dovremo essere bravi a saper leggere le situazioni durante la partita”.

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