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Davide Nicola, l’allenatore dei miracoli

Parafrasando un noto spot, il neo tecnico dell’Empoli è uno di quei tecnici che “non vende sogni, ma solide realtà“.

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Lo chiamano “l’allenatore dei miracoli” perché lui i miracoli li fa davvero. Parafrasando un noto spot, Davide Nicola è uno di quei tecnici che “non vende sogni, ma solide realtà“. Le stesse realtà in cui si immerge ad un passo dal baratro e che solo il duro lavoro e il carattere adamantino trasformano in sogni ad occhi aperti. Un chiasmo quasi letterario, un’inversione di ruolo tra sogno e realtà che caratterizza, più di ogni altra cosa, la sua esperienza da allenatore. Scopriamo insiemetutto quello che Davide Nicola ci ha insegnato in questi anni…

  1. DAL DOLORE, LA FORZA 
    Impossibile non partire dal dramma che ha segnato la vita di Davide Nicola: la morte di Alessandro, secondo dei sui quattro figli, rimasto vittima di un incidente in bicicletta nel 2014. Da allora, la storia di Davide Nicola è cambiata: ildolore ha sferzato la tempra, i libri di filosofia (Platone in particolare) hanno rasserenato l’animo del tecnico piemontese, che nel dramma ha trovato la forza per dare la svolta alla sua carriera. Al figlio Alessandro, Nicola ha anche dedicato una commovente lettera diffusa via social in occasione della salvezza conquistata sulla panchina del Crotone: 

Ale, questa non è la mia vittoria, ma la nostra. Tutto questo è solo per te e ogni mia conquista è la tua, ogni mia vittoria sarà la tua, ogni mio sogno sarà anche il tuo. Voglio che il mio cuore continui a battere per te e tu possa vivere ancora attraverso me.

  1. NON MOLLARE MAI
    Nel calcio è quasi un mantra, per Davide Nicola è una filosofia di vita. Proprio lui, l’uomo che ha salvato un Crotone pressoché spacciato con uno sprint da 21 punti nelle ultime 12 partite. Ma prima ancora aveva conquistato un’insperata promozione in serie A alla guida del Livorno e, da calciatore, riportato il suo Toro in massima serie con un gol segnato al 95′ davanti ai 60.000 dell’allora Delle Alpi. E siccome per Nicola niente è impossibile, rieccolo sfidare gli dei del calcio sulla panchina dell’Empoli, che vuole ancora salvarsi!
  2. FIORETTI? NO, SFIDE DA VINCERE! 
    Chiamarli fioretti sarebbe oltremodo riduttivo. La verità è che Nicola ama porsi degli obiettivi, meglio ancora se decisamente ambiziosi. E’ un modo per stimolare se stesso e fare presa sul gruppo: provare costantemente ad alzare l’asticella dei propri limiti e vincere ogni tipo di sfida, anche quella che sembra impossibile. Così, la promessa dell’ormai celebre biciclettata da 1.500 (dalla Calabria a Torino) ha caricato a mille il Crotone in vista del rush finale. E chissà che ora a Nicola non venga voglia di riprovarci
  3. LA FORZA DEL GRUPPO
    Non avendo mai avuto a disposizione grandi campioni, nella sua carriera da allenatore Nicola ha sempre puntato sulla forza del gruppo. Un po’ come quei pesci piccoli che, disponendosi in particolari banchi, ingannano e volgono in fuga anche i predatori più spietati. Fabrizio De André cantava “le acciughe fanno il pallone, che sotto c’è l’alalunga”: Davide Nicola, prima di ogni partita, fa disporre in cerchio i suoi calciatori per ricordargli che solo uniti si vince. In natura, come nel calcio. 
  4. MAI PROTAGONISTA
    Di Davide Nicola e delle sue imprese si parla sempre troppo poco“. A dirlo non siamo solo noi, ma anche un certo Marcello Lippi, che in più occasioni ha sottolineato i risultati raggiunti dal collega piemontese. L’ex cittì ha più volte apprezzato la preparazione di Nicola e la sua capacità di mettere i propri calciatori nelle condizioni di rendere al meglio! Sì, perché nel calcio di Davide Nicola non c’è spazio per i protagonisti: si vince e si perde sempre tutti insieme.

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