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Bocca larga: quante ne spara Vlahovic!

Ascoltare Dusan fa sorridere ed è lecito chiedersi se stia soltando mentendo oppure ci creda davvero…

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Bocca larga

Bocca larga, come la rana della storiella per bambini: Vlahovic le spara grosse! Più grosse di Fantozzi quando racconta di esser stato un Azzurro di sci!

Ascoltare Dusan fa sorridere ed è lecito chiedersi se stia soltando mentendo oppure ci creda davvero…

Nel secondo caso, sarebbe forse persino più grave, perché vorrebbe dire che il serbo ha ormai perso ogni contatto con la realtà!

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Le critiche di stampa e addetti ai lavori, i fischi dei tifosi potrebbero averlo spinto a rifugiarsi in una sorta di dimensione parallela in cui trovar pace…

Una versione alternativa della realtà in cui l’ex viola non sente la pressione e avrebbe quindi, parole sue, non la personalità di una mammola ma quella di un leader:

Prima di giocare non sento la pressione, cerco di non pensarci e di non concentrarmi troppo sulla partita.

Poi più ti avvicini e più lo fai, ma non mi piace mettermi il peso della partita addosso anche se non sembra.

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Non faccio gesti scaramantici prima delle partite, a volte mi metto prima il parastinco destro, ma credo sia un’abitudine”.

Bocca mia taci!

Bocca mia taci! Perché se dovessi dire ciò che penso davvero su Vlahovic che si permette di snobbare Del Piero

Proprio così, un nessuno come il serbo parla di Pinturicchio fingendo quasi di non sapere chi sia:

Avevo tanti idoli, sicuramente Cristiano Ronaldo. Del Piero? No, non era il mio preferito. Messi?

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Mi piaceva guardarlo. Maradona? Non l’ho mai visto giocare. Il difensore più forte che ho incontrato? Bremer, sicuramente.

Ce ne sono stati tanti altri forti, ma quello che mi ha dato più fastidio giocandoci contro è lui. 

Il goal a cui sono maggiormente legato è quello in finale di Coppa Italia dell’anno scorso contro l’Atalanta, anche il primo in Champions League.

Ma a Roma abbiamo vinto un trofeo, il primo per me alla Juventus. Alla mia prima gara in maglia bianconera ho provato grande felicità, è stato un onore e un privilegio.

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Fare parte di questo club è una cosa speciale e non dimenticherò mai quelle sensazioni. Come affronto i momenti difficili? Puoi fare tante cose, ma la medicina più efficace è fare goal”.

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