Interviste
Esclusiva: Gianluca Luppi
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1 mese agoon
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Redazione
Esclusiva: Gianluca Luppi. “La Juve di Trapattoni era uno spettacolo. Gattuso mi piace, ci porterà al Mondiale”.
Davide Sacchetti ha intervistato in esclusiva (Clicca QUI per altre interviste) per Calcissimo.com Gianluca Luppi, ex difensore che ha vestito le maglie di Juventus, Roma, Torino e Bologna. Con lui abbiamo parlato dell’attuale Serie A, dei tecnici protagonisti e dei ricordi dei suoi anni bianconeri, tra grandi campioni e un calcio che oggi non esiste più.
Esclusiva: Gianluca Luppi
Come sta vedendo questo inizio di Serie A e se ci sono sorprese per lei?
«Allora, l’unica sorpresa è la Fiorentina, che si trova in fondo alla classifica. La Roma sta facendo bene e penso che sia un campionato molto equilibrato, dove quattro o cinque squadre possono lottare per il titolo.»
Cosa ne pensa di alcune difficoltà di Conte?
«Conte lo conosciamo: vive il calcio in maniera maniacale e pretende sempre il massimo da tutti. Chiede ai suoi giocatori di calarsi completamente nella mentalità vincente, perché vuole sempre stare davanti, è un tecnico che non accetta compromessi.»
Gattuso le piace?
«Sì, mi piace, almeno gioca con due punte e questo è già un bel segnale. Abbiamo bisogno di tornare al Mondiale e spero che con il suo carisma e la sua grinta ci riesca. È un allenatore che trasmette energia e appartenenza.»
Che ricordi ha della sua esperienza in maglia bianconera?
«È stata un’esperienza bellissima, erano altri tempi e un altro calcio. I migliori giocatori del mondo giocavano in Italia e indossare la maglia della Juventus era un privilegio immenso.»
Esclusiva: Gianluca Luppi
Che tipo di rapporto aveva con Trapattoni?
«Un grandissimo allenatore. Dicevano che fosse difensivista, ma non era vero: giocavamo con quattro punte: Baggio, Casiraghi e altri grandi. Insomma, aveva una mentalità vincente e sapeva leggere ogni momento della partita.»
Un gruppo unito anche nei momenti difficili
Che tipo di rapporto aveva con il gruppo nei momenti di difficoltà?
«Trapattoni aveva sempre la parola giusta al momento giusto. Sapeva quando essere duro e quando alleggerire la tensione. Lo spogliatoio era unito, con tanto rispetto reciproco.»
Chi le ha lasciato qualcosa di più in quella Juventus e che tipo di atmosfera c’era negli spogliatoi?
«C’era un bel clima. Il rapporto più stretto lo avevo con Baggio, siamo cresciuti quasi insieme. Con Roby era un legame diverso rispetto agli altri, ci capivamo anche senza parlare.»
Un ricordo con Agnelli e Boniperti?
«L’Avvocato veniva spesso a trovarci in ritiro, era un grande intenditore di calcio e voleva sapere tutto. Boniperti invece era la Juventus, trasmetteva appartenenza e cultura del lavoro. Insomma, Due figure immense, impossibili da dimenticare.»














