Amarcord
Panchine traballanti: la vita “difficile” degli allenatori tra stress ed esoneri
Published
12 anni agoon
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Redazione
C’è ancora, nel calcio italiano di oggi, qualche presidente che possa affermare: “Io non ho mai esonerato un allenatore?”. Chiedetelo per esempio a Preziosi o a Zamparini. Il presidente del Palermo ha appena fatto fuori Rino Gattuso. Era prevedibile, eppure Zamparini continua ad aggiornare le sue statistiche e a migliorare il suo record di mangia-allenatori. Nella sua carriera ha esonerato per trentotto volte l’allenatore della propria squadra, e dal 2002, ovvero da quando è al Palermo, ha avuto ventuno allenatori (Iachini sarà il 22°). L’ultimo esonero (per ora) è stato quello di Ringhio Gattuso, portando, tra Venezia e Palermo, il totale a quarantaquattro allenatori in venticinque anni di calcio, di cui ventisei in undici anni di presidenza rosanero.
Non da meno è Enrico Preziosi, presidente del Genoa, il quale, soltanto nella scorsa stagione, ha esonerato De Canio, Del Neri e non ha confermato Ballardini, sostituito da Liverani per la stagione 2013-2014. Ma ci sono stati anni in cui anche Massimo Moratti non scherzava in quanto a esoneri. Pensiamo alle burrascose annate 2000-2002, al furibondo sfogo di Marcello Lippi e alla sarabanda di allenatori che comparvero ad Appiano Gentile senza convincere: Hodgson, Lucescu, Tardelli, Cuper, Zaccheroni.
Negli ultimi anni la percentuale di esoneri in serie A e B è aumentata vertiginosamente. La folle corsa al cambio d’allenatore se da un lato produce precarietà sul versante tecnico, dall’altro fa lievitare le passività nei bilanci già disastrosi soprattutto dei club di serie B, C e D costretti a mantere a libro paga 5-6 allenatori magari per più di una stagione. Sono milioni di euro che vanno ad appesantire pericolosamente i conti societari.
Questa precarietà non fa altro che aumentare poi lo stress degli allenatori: pensiamo ai casi di Marco Giampaolo al Brescia, o allo sfogo di Guidolin nel maggio del 2012, per non parlare del caso per eccellenza: quello di Arrigo Sacchi che, nel 2001, dovette abbandonare la panchina del Parma per attacchi di panico. Insomma, non tira una aria buona per i nostri tecnici! Zamparini ha colpito ancora, ma non sarà certo l’ultimo esonero: le statistiche continueranno ad essere aggiornate!
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