Amarcord
Auguri a… 18 luglio: Giacinto Facchetti
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8 anni agoon
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Redazione
Parlare di Giacinto Facchetti esclusivamente come una bandiera nerazzurra sarebbe alquanto riduttivo: il Cipe (come lo aveva chiamato una volta Herrera storpiando il suo cognome in Cipelletti) è infatti un patrimonio assoluto dell’intero calcio italiano.
E oggi, se solo una spietata malattia non ce lo avesse portato via nel 2006, avrebbe compiuto 74 anni. Trascorsi tutti al servizio della sua amata Inter e della nazionale italiana, con cui si laureò campione d’Europa nel 1968.
Ma è soprattutto di nerazzurro vestito che Giacinto si è ritagliato un ruolo da protagonista nella cultura di massa italiana: 18 stagioni (tra il 1960 e il 1978) dedicata ad un’unica maglia e ad una sola bandiera.
Terzino d’attacco dotato di una classe sopraffina (arrivò secondo per una manciata di voti nell’edizione del Pallone D’Oro 1965, vinto poi dal portoghese Eusebio) Facchetti fu scoperto dal Mago Herrera che lo fece esordire in serie A e ne fece un punto fermo della sua formazione.
Con la Grande Inter Facchetti sollevò al cielo -da capitano- 4 campionati italiani, una Coppa Italia, 2 Coppe dei Campioni e 2 Coppe Intercontinentali. In totale vestì la casacca nerazzurra per ben 634 volte, mettendo a segno 75 reti.
Dopo il ritiro (nel 1978), il Cipe restò nel mondo del calcio ricoprendo l’incarico di dirigente prima con la nazionale italiana, poi con l’Atalanta e infine con la sua Inter al fianco di Massimo Moratti. Nel 2006 la scomparsa dopo un male incurabile: il suo nome è stato iscritto al Famedio del Cimitero Monumentale di Milano tra i cittadini benemeriti e illustri.
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