E’ ancora Guarin show, da centropanchinaro a leader in campo

“Sì, è sempre più la mia Inter”. Uno dei più grandi meriti di Roberto Mancini è stato ricostruire psicologicamente Fredy Guarin per riportarlo al centro del mondo nerazzurro. Il colombiano, dopo le splendide prestazioni in campionato, ha brillato anche in Europa, dimostrando di essere in una condizione scintillante, la migliore da quando veste la maglia dell’Inter.

Il Guaro, grazie allo jesino, che lo ha schierato quasi sempre in campo dal suo arrivo (17 partite su 19), ha subito una doppia trasformazione, tattica e psicologica. In primis ora gioca al servizio della squadra, è molto più diligente in fase di copertura, lotta su ogni pallone e forma con Medel un’accoppiata perfetta, il fulcro della manovra. Meno pause e più intensità, tanto che spesso sembra onnipresente a centrocampo.

Poi la metamorfosi a livello mentale: da elemento riottoso Fredy si è trasformato in un autentico leader, e nel primo trascinatore della squadra nei momenti di difficoltà, il tipo di giocatore che da troppo tempo manca al Biscione. Proprio la serenità e la rinnovata fiducia in se stesso gli hanno permesso di essere sempre più letale con le sue conclusioni dalla distanza, che solo pochi mesi fa destavano lo sconforto di tutto il pubblico del Meazza.

Nonostante mezza stagione buttata via, Guarin ora punta deciso al record stagionale di reti, 10, realizzato con il Porto nel 2011 e nella sua prima stagione all’Inter.