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Ranieri chiarisce: “No alla nazionale? Non potevo fare due lavori”
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5 mesi agoon
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Luca Boate
Il dirigente della Roma Ranieri chiarisce il rifiuto alla nazionale di qualche settimana fa: “Non potevo fare due lavori”.
“Non mi aspettavo un’annata così. Sono arrivato in un momento particolare. Però, grazie appunto all’aiuto e all’apporto di tutti quanti, siamo riusciti a rimettere le cose a posto. È stato un fatto importante per la società, per i tifosi, soprattutto, e anche per i giocatori”.
Parla così ai microfoni del TG3 da Riace, dove si trova in vacanza, Claudio Ranieri, Senior Advisor della Roma, che anno scorso è stato allenatore dei giallorossi.
Il tecnico si è pronunciato anche sulla Nazionale, parlando del no all’Italia: Beh, io credo che dire no alla Nazionale sia costato a tutti, però non potevo fare due lavori. Avendo un contratto con la Roma, mio malgrado, non ho potuto accettare quello che voleva la Federazione. La Nazionale ha bisogno di una persona libera di poter scegliere, di poter convocare chi vuole. Con me ci sarebbero stati troppi problemi ad ogni convocazione: se un giocatore avesse giocato 90 minuti e poi avesse affrontato la Roma…
Insomma, era troppo. Lì ci deve essere un uomo libero. Gattuso, quello che ha fatto, ha cercato di farlo bene. È uno che la Nazionale l’ha conosciuta, l’ha lottata, l’ha sofferta. Per cui gli auguro ogni bene”.
Infine due battute sulla nuova guida tecnica della Roma: “Sono il consigliere dei Friedkin e speriamo di far bene il mio lavoro. Gasperini ha un compito importante. Piano piano le cose si metteranno bene”.
Ranieri chiarisce il NO alla Nazionale
Le parole di Claudio Ranieri da Riace, come sempre, sono cariche di lucidità, onestà e amore per il calcio. Il suo bilancio sull’ultima annata alla Roma è realistico e sobrio: consapevole delle difficoltà incontrate, ma fiero del lavoro svolto per riportare la squadra in carreggiata. Il fatto che sottolinei l’importanza del gruppo è tipico del suo stile, che mette sempre al centro la dimensione collettiva, lontano dai protagonismi.
Molto significativo anche il passaggio sulla Nazionale. Ranieri non si è nascosto dietro frasi di circostanza: ha detto “no” all’Italia per senso di responsabilità e coerenza. Pochi, oggi, rinuncerebbero a una panchina tanto prestigiosa per rispetto degli equilibri e degli impegni presi. Il riferimento alle possibili polemiche legate alle convocazioni è diretto e concreto: sa quanto certe situazioni possano esplodere mediaticamente e, con grande umiltà, ha preferito farsi da parte. Un gesto che dimostra quanto metta il bene comune davanti all’ambizione personale.
Infine, le parole su Gasperini e sul suo nuovo ruolo da consigliere dei Friedkin sono un segnale di continuità e fiducia. Ranieri non si mette mai sopra gli altri, ma resta una figura guida, rassicurante, capace di essere una presenza importante anche dietro le quinte. La Roma potrà contare sulla sua esperienza, mentre Gasperini – con tutto il peso delle aspettative – potrà trovare in lui un supporto silenzioso ma solido.
Un uomo di calcio vero, che ancora oggi dà lezioni di stile e integrità.
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