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Esclusiva, intervista ad Angelica Massera

Intervista in esclusiva per Calcio Style ad Angelica Massera. L’attrice e comica di fede giallorossa ha risposto ad alcune domande sulla sua Roma.

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Intervista in esclusiva per Calcio Style ad Angelica Massera. L’attrice e comica di fede giallorossa ha risposto ad alcune domande sulla sua Roma.

L’attrice Angelica Massera si è resa disponibile in un’intervista esclusiva ai nostri microfoni, per parlare della Roma. Ci ha raccontato come è nata la sua passione e ci ha dato le sue opinioni in merito alla stagione dei giallorossi. Qui di seguito l’intervista completa.

Angelica da dove nasce, a che età e grazie a chi la passione per la Roma? E quale giocatore ti ha fatto consolidare la tua fede giallorossa?

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Sicuramente nasce quando ero piccolina, perché nella mia famiglia sono tutti romanisti. Sono stata ovviamente influenzata dai miei genitori. Si è sviluppata maggiormente in età adolescenziale, dove la mia passione era proprio all’apice. Mio papà non è mai stato un tipo da stadio. Ma mi ricordo che la prima volta che mi ha portata era il 2001, l’anno dello scudetto della Roma.

A quell’età, ero innamorata di Totti e lo sono stata per svariati anni (ride, ndr.). Vederlo dal vivo è stata un’emozione incredibile. E’ stato il mio primo Amore, pensa che facevo gli appostamenti a Sabaudia, quando andavo al mare, per riuscire a vederlo. Quando l’ho visto c’avevo le palpitazioni. Poi con gli anni questa cosa, com’è normale che sia, è un poco scemata.

Ed anche la passione per lo stadio si è diradata. Soprattutto perché dietro il mondo del calcio ci sono troppi interessi, si vendono le partite, il calcio scommesse. Non lo vedo quasi più come uno sport. C’è un 80% di interessi ed un 20% di sportività, cosa che non riscontro in altri sport come il Tennis. Dove ci sono sempre molti interessi ma almeno la sportività permane.

Poi una cosa che non mi piace dello Stadio è la mancanza di rispetto per l’avversario da parte dei tifosi, i fischi. E’ un mondo che non mi appartiene più ecco. Mi apparteneva a 14, 15 anni perché facevano caciara e la caciara a quell’età ti diverte. Ma adesso molto meno. Sicuramente sono ancora molto tifosa della Roma ma meno del tifo in generale.

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La Roma quest’anno ha avuto una stagione piena di alti e bassi, tu come l’hai vissuta?

Quest’anno, quando è andato via Mourinho, noi tifosi eravamo abbastanza contenti. Probabilmente aveva finito la sua epoca già lo scorso anno. Ti dirò, lui non mi è mai stato particolarmente simpatico. Però è arrivato a Roma, ci ha fatto vincere la Conference League, una coppa non importantissima ma importante per noi. Quindi tanto di cappello ma era giusto l’addio. Non mi aspettavo un De Rossi così bravo, quello si. Pensavo avremmo preso un’altra cantonata, ed invece. Meglio così.

Come valuti la gestione di Mourinho? Quest’ultima sua stagione non è stata sicuramente positiva, ma nel complesso da quando è arrivato a quando vi ha salutato?

Allora, i primi due anni è andata bene. Credo che il suo ciclo non duri dipiù, perché poi comincia a sclerare. Una cosa che mi ha dato tanto fastidio della sua gestione è stata l’insistenza nel voler far giocare Rui Patricio, nonostante non fosse il migliore nel suo ruolo. Mentre Svilar ha dimostrato di essere più bravo. Voci di corridoio dicono che lo facesse perché hanno lo stesso manager. Questa cosa, da tifosa, ti fa un po’ rodere perché dici: pensi al bene della squadra o ai cavoli tuoi? Per carità sono voci che girano e non ci sono prove, però guarda caso da quando è cambiato allenatore Rui Patricio non ha più visto la porta.

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De Rossi ha riportato entusiasmo tra i tifosi giallorossi. L’obiettivo Champions al suo arrivo sembrava impossibile ed irraggiungibile, eppure lo avete sfiorato. Il suo rinnovo è una scelta giusta?

Secondo me sì. Bisogna dargli ancora fiducia. Anche perché è arrivato a metà stagione ed ha trovato una squadra disastrata. Praticamente non giocavano più a calcio, facevano solo allenamenti. Alcune cose della Roma di De Rossi non mi piacciono tantissimo. Gioca praticamente a metà campo, facendo retropassaggi ed utilizzando il portiere quasi come un giocatore di movimento. Però da quando c’è lui la squadra sembra rifiorita. Ha fatto sicuramente bene e per questo un’altra possibilità è giusto concedergliela.

Vedere la Roma mancare la zona Champions negli ultimi anni, da l’idea di un’eterna incompiuta. Qual’é la tua opinione in merito?

Eeeh l’eterna seconda. (ride, ndr.) E’ sempre stato così e sempre lo sarà. Quando c’era Ranieri abbiamo sfiorato lo scudetto per un punto. Siamo abituati a soffrire noi romanisti. E’ una nostra peculiarità. Però per noi l’importante è sempre fare meglio della Lazio. Quindi se i biancocelesti stanno sotto di noi va bene. (ride, ndr.) La Romaè arrivata sesta? Mmmh cavolo. La Lazio è arrivata settimana, allora va bene. Se invece arrivava quinta allora non andava bene.

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Difatti l’anno dopo che i biancocelesti vinsero lo scudetto lo vincemmo noi. Per ripicca. Così siamo stati noi a scucirglielo dal petto. Per loro credo non ci sia stata cosa più brutta. Tanto che ce lo rinfacciano tutt’oggi. La differenza tra le due tifoserie sta anche qui.

Noi abbiamo più il focus sulla nostra squadra, poi ovvio contenti se loro fanno peggio ma il nostro pensiero principale è la Roma. Loro invece ce l’hanno a morte con noi. E si vede anche allo stadio. Noi facciamo spesso sold-out, quasi tutto l’anno. Loro invece solo nel derby perché devono andare contro di noi. La vivono proprio male ecco.

Lukaku, da quando è alla Roma, è sembrato un po’ un pesce fuor d’acqua. Secondo te può essere dipeso da lui o la squadra non lo ha supportato in modo adeguato per farlo rendere al meglio?

Secondo me, ma non sono l’unica a pensarla così, perché è arrivato. Non ce la fa più a fare le cose di prima. Lukaku non è più giovanissimo. E’ un armadio che corre, fa fatica. E’ normale, che sia difficile per lui fare le stesse cose di qualche anno fa. Un conto è se sei piccolino, allora prendi, corri e vai. Ma lui, è alto e con un fisico importante. Questo sicuramente non lo aiuta col passare degli anni.

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Di chi, della rosa attuale, non ti priveresti per nessuna ragione? E chi invece consideri “sacrificabile”?

Per me intoccabile è sicuramente Dybala. Nonostante qualche problemino fisico. Mentre toglierei volentieri Karsdorp, ha fatto troppi errori nella semifinale di Europa League. Mi ha fatto arrabbiare tantissimo, ero pure allo stadio quella sera. Errori proprio da principiante. Da un giocatore strapagato pretendi di più, soprattutto in una partita così importante.

C’è un calciatore di un’altra squadra del nostro campionato che ruberesti per farlo giocare nella Roma?

Ruberei molto volentieri Lookman dell’Atalanta. Quando l’ho visto giocare ho detto “me cojoni” (ride, ndr.) Ci servirebbe uno così alla Roma, sono tutti morti di sonno. Prendono la palla e giocano a subbuteo. Passaggini orizzontali, ma buttala dentro.

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Per una squadra maschile che vince poco, c’è però una squadra femminile che toglie molte soddisfazioni ai tifosi giallorossi. Hai seguito il loro campionato?

Guarda, lo segue molto mio figlio Manuel. E’ innamorato della Roma Femminile. Quindi mi tiene aggiornata e lui è molto pro femminile. Però mi spiace che nessuno, o comunque pochi, ne parlano. Sono davvero bravissime.

Infine, tu hai fatto tanta gavetta nella tua vita. Quest’anno sono arrivati diversi riconoscimenti ma, come spesso dici tu, la soddisfazione più grande sarà il tuo spettacolo ” Ancora non sono pronta” che andrà in scena da Ottobre di quest’anno. Cosa diresti ai nostri lettori per convincerli a venire a teatro?

Oddio, convincerli è un parolone. Io più che altro domando sempre questo alle persone, a te piace ridere? E tutti mi dicono di sì. E allora vieni a vedere il mio spettacolo. Riderai e ti divertirai, passerai un ora e mezza in totale relax. Ci saranno tantissime cose, tutte molto divertenti. Da una parte c’ho paura, perché è una grande responsabilità. Ma dall’altra voglio staccare la presa dell’ansia e dire “comunque vada sarà un successo”.

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Anche perché vendere dei biglietti e portare la gente a teatro, nonostante sia abituata a vederti gratis sui social, è già un successo per me. Delle persone che sono state disposte a pagare pur di vederti, qui si vede tutto l’affetto del pubblico. Inoltre spero che vedermi a teatro possa scaturire in loro l’idea che dai social non escano solo persone miracolate e che non sanno fare niente.

Ma anzi, che gli faccia comprendere che i social possono essere una specie di primo“talent show” giornaliero dove i veri giudici sono i follower. E, per quanto mi riguarda, la vittoria di questo “talent” è la risposta delle persone che apprezzano, così tanto il mio lavoro, da venire a vedermi a teatro. Potremmo considerarlo il premio di questo immaginario talent show.

Quindi se volete ridere, staccare un po’ la spina venite a vedere il mio spettacolo. Scoprire cose nuove di una ragazza di periferia, come diceva la Tatangelo. (ride, ndr.)

Eleonora Mazzoni (calciostyle)

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