Conte pensa al cambio modulo

Conte pensa al cambio modulo: rientrato alla base il tecnico sembra voler optare per un ritorno alle origini.

Dopo sette giorni di silenzio assoluto e lontananza dal campo, Antonio Conte è tornato a Castel Volturno. Il rientro del tecnico è avvenuto in un clima particolarmente teso, complice il crollo di Bologna, una sconfitta vissuta dal tecnico come una sorta di tradimento da parte di alcuni elementi della rosa — soprattutto tra i veterani — come avevano lasciato intuire le sue parole pronunciate a caldo nel post partita.

Conte pensa al cambio modulo

Nel frattempo, all’interno dell’ambiente azzurro si fanno strada nuove ipotesi sul piano tattico. Conte starebbe valutando l’idea di abbandonare il 4-3-3 per ritornare al 4-1-4-1 utilizzato nella scorsa stagione e a inizio anno, con McTominay finto esterno sinistro. Non è escluso neppure un ritorno al 3-5-2, con Neres accanto a Hojlund e lo stesso McTominay mezzala nel trio completato da Lobotka ed Elmas, pronto a sostituire l’infortunato Anguissa.

Conte tornerà a parlare in conferenza venerdì, alla vigilia della gara contro l’Atalanta. Prima di allora, sono previsti colloqui individuali con vari giocatori. Il presidente Aurelio De Laurentiis non è ancora rientrato, ma ha già manifestato un sostegno totale al tecnico, garantendo autonomia nelle scelte e disponibilità a investire nel mercato invernale.

Nella prima seduta del suo ritorno, Conte ha lavorato con i calciatori rimasti a Napoli e con i tre azzurri Di Lorenzo, Politano e Buongiorno. In campo anche Lukaku, che continua un programma personalizzato con l’obiettivo di rientrare a inizio dicembre.
Nelle prossime ore torneranno Lobotka, Rrahmani, McTominay, Hojlund, Lang e Olivera — quest’ultimo atteso soltanto giovedì dopo la sfida USA–Uruguay.

Insomma, vedremo se questo ritiro spirituale avrà o meno dato i frutti sperati. Il tema è quando e come si ripresenterà il problema. La sensazione è che dopo la sfuriata di Conte, sia arrivata una frattura difficilmente sanabile.