Milan
Milan: una sconfitta annunciata

Published
4 settimane agoon
By
Luca Boate
Milan: una sconfitta annunciata dopo la debacle in Coppa Italia e lo sa anche Coneceicao che viene anche espulso nel finale.
Milan: una sconfitta annunciata
L’allenatore del Milan Sergio Conceicao ha parlato ai microfoni di DAZN, dopo la sfida esterna sul campo della Roma persa 3-1 e valevole per la 37^ giornata di Serie A.
Partita compromessa dal rosso a Gimenez: vi siete portati dietro un po’ di nervosismo?
“L’ambiente non è facile dopo avere perso una finale, in cui ci sono stati dettagli come da 5 mesi che sono qua. Sono sempre negativi per noi e positivi per gli altri, per errori nostri o di altri. Il Var di oggi è lo stesso di Bologna: non dico che non ci sia oggi, ma c’era anche quello col Bologna. Si sta parlando di un titolo e di un posto in Europa: sono dettagli che diventano difficili da sostenere. Abbiamo cercato di dare il massimo, su questo non ho niente da dire. Potevamo vincere questa partita, ero fiducioso. Secondo gol su palla inattiva, non si può prendere così. Abbiamo avuto poi due palle gol per pareggiare e nel finale mancanza di benzina vista l’inferiorità numerica”.
Il futuro prossimo
Non vedi l’ora di aprirti e chiarirti con la società?
“E’ vero, ognuno deve fare le valutazioni sul suo lavoro. Sono esigente con me stesso, valuterà quello che era stato fatto. Ho guardato in numeri: da quando sono arrivato, prima di oggi eravamo in zona Champions. Abbiamo vinto un titolo e fatto un’altra finale, poi sono stati sempre i dettagli come l’espulsione a Zagabria e altre espulsioni. E’ un anno che non va bene per una squadra storica come il Milan, ognuno deve valutare il suo lavoro”.
Le dispiace non salutare San Siro?
“Io ho sempre vissuto questa professione con passione. Non è il fatto di salutare o no: sono vicino ai miei giocatori, mi dispiace che per una parola mi hanno espulso. Ho solo detto di rispettare i miei giocatori, il fallo sul secondo gol non c’è. Sono da anni nel calcio, il terreno di gioco non è sempre dritto. Mi dispiace non essere vicino ai giocatori nella partita, dovremo essere uniti per 5/6 giorni in base a quando giocheremo. Siamo uniti davanti alle nostre responsabilità”.