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Le rivelazioni di Ibra: “Capello un grande, potevo andare…”
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2 mesi agoon
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Luca Boate
Le rivelazioni di Ibra: lo svedese racconto del primo incontro con Capello e anche un possibile trasferimento saltato in Italia.
“Ricordo la prima volta che ho letto il mio nome sulla Gazzetta, che era ed è un’icona per me. Ero da poco arrivato alla Juve, a colazione salutai Capello ma lui non alzò gli occhi dal giornale. Non rispondendomi mi fa fatto capire come si ottiene il rispetto del gruppo”.
Così Zlatan Ibrahimovic, ospite d’eccezione del Football Leaders Forum, nella due giorni dell’assemblea Eca (il nuovo nome è Efc) a Roma. L’ex calciatore, attuale partner operativo di RedBird e super consulente del Milan, ha spaziato tra passato e presente.
Ha ricordato quando, da giovane stella dell’Ajax, sbarcò nella Serie A. “Il campionato più importante del mondo in cui giocavano campioni che io avevo visto solo alla Playstation”. E ha rivelato che, a un certo punto, avrebbe potuto trasferirsi in un’altra squadra italiana. “Ma non faccio il nome sennò si arrabbia un mio amico che è dell’altra squadra della stessa città e mi deve dare un passaggio”. Tolte Juve, Milan e Inter, e guardando alle città con due top club, resterebbe la Roma.
Le rivelazioni di Ibra: “Capello un grande, potevo andare…”
Zlatan Ibrahimovic, ancora una volta, riesce a catturare l’attenzione con il suo carisma e la sua capacità di trasformare aneddoti in vere e proprie lezioni di vita sportiva. Le sue parole al Football Leaders Forum mostrano non solo l’ironia che lo contraddistingue, ma anche la consapevolezza di chi ha vissuto il calcio ad altissimo livello e oggi ne osserva le dinamiche da un’altra prospettiva.
Il ricordo dell’episodio con Capello è emblematico: un gesto apparentemente freddo, ma che per Zlatan rappresenta una lezione di leadership e disciplina. In poche parole, Ibra racconta il suo percorso da giovane talento ribelle a professionista maturo, capace di comprendere cosa significhi davvero “rispetto” in uno spogliatoio.
Interessante anche il riferimento, volutamente misterioso, al possibile trasferimento in un’altra squadra italiana — un modo tutto suo per tenere viva la leggenda e il mito di un personaggio che ha sempre amato lasciare il dubbio, alimentando la curiosità del pubblico.
Oggi, nel ruolo di consulente del Milan e uomo RedBird, Ibrahimovic dimostra di non aver perso il suo spirito da leader: resta un punto di riferimento, non solo per i tifosi rossoneri, ma per chi vede nel calcio una scuola di personalità e mentalità vincente.
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