Juventus
Ravanelli commenta la Juve: “Manca qualità”

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1 settimana agoon
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Luca Boate
La leggenda bianconera Ravanelli commenta la Juve e la sua uscità dal Mondiale mettendo in evidenza la mancanza di qualità.
Fabrizio Ravanelli, leggenda della Juventus, parla del momento attuale della formazione bianconera, rispondendo a una domanda dopo l’uscita dal Mondiale per Club:
“Una domanda complicata perché da fuori, e non conoscendo l’ambiente, non è facile ma secondo me ci vuole un cambiamento di rotta. Questa Juventus – le parole di Penna Bianca riportate dall’edizione online di Tuttosport – manca un po’ di qualità, ma leggendo la formazione di quella finale di Champions non si possa nemmeno confrontare con quella di oggi. C’è un divario tecnico e caratteriale davvero importante. Oggi per poter ricostruire uan nuova Juventus ci vuole una mentalità e, soprattutto, l’attaccamento alla maglia che vedo un po’ meno. Ci vuole tempo, intelligenza, forza e la scaltrezza nell’andare a scovare quei giocatori che possono avere a cuore la Juve”.
A chiudere ha parlato di David, che presto diventerà un calciatore bianconero: “È un giocatore che sa calciare di destro e sinistro, protegge molto bene la palla. In Francia ha fatto diversi gol, anche su rigore. È un calciatore importante ma la Juve non ha bisogno soltanto di lui ma anche di altri giocatori anche in difesa e a centrocampo. La Juve deve essere rifondata. Non è facile trovare quei giocatori che possano avere quel sentimento importante per la maglia. Deve essere brava la società. Giocare per la Juve deve essere un privilegio per tutti”.
Ravanelli commenta la Juve
Le dichiarazioni di Ravanelli sono condivisibili e colpiscono nel segno. La Juventus di oggi sembra aver smarrito la propria identità: manca quel mix di grinta, qualità e senso di appartenenza che ha sempre caratterizzato la squadra nelle sue epoche vincenti. Il paragone con le formazioni del passato è inevitabile e mostra un divario evidente, soprattutto sul piano caratteriale. La sottolineatura sull’attaccamento alla maglia è cruciale: oggi troppo spesso si ha la sensazione che i calciatori vivano l’esperienza alla Juve come una tappa, non come un privilegio. Anche se Jonathan David è un acquisto interessante, non basta: serve un progetto più ampio e una ricostruzione profonda. La dirigenza deve individuare giocatori disposti a sacrificarsi e a sentire la maglia come una seconda pelle. In questo senso, Ravanelli ha ragione: solo attraverso mentalità, umiltà e lavoro si può davvero rifondare una Juventus all’altezza della sua storia.