Juventus
Jonathan David: “Grande emozione essere qui. Ho scelto il 30”
Published
4 mesi agoon

Jonathan David, classe 2000 canadese e neo attaccante della Juventus, si presenta nella conferenza stampa.
Dopo i primi giorni di allenamento con i nuovi compagni di squadra alla Continassa, è giunto il momento conoscere ufficialmente il primo colpo di mercato della Juventus: ovvero Jonathan David.
L’attaccante canadese, classe 2000, è giunto a Torino a parametro zero dopo l’esperienza al Lilla. Oggi, dunque, è arrivato il momento della sua presentazione ufficiale.
Di seguito, le parole di Jonathan David.
JONATHAN DAVID: LA CONFERENZA STAMPA

Come sono stati i tuoi primi giorni alla Juventus e com’è andata la prima settimana di lavoro?
“Personalmente è una grande emozione essere in una squadra come la Juventus. La prima settimana è andata molto bene, anche grazie ai miei compagni che mi hanno aiutato molto. Fino ad oggi, insomma, tutto bene”.
Perché hai scelto la Juventus? E, quando l’hai affrontata a novembre, avevi parlato con i tuoi connazionali?
“Abbiamo avuto alcuni scambi con il management ed è stato molto importante. Si, ho parlato anche con i compagni. Non posso nascondere che c’era grande interesse personale nel venire alla Juventus, perché è un grande club”.
Jonathan, quali sono state le prime impressioni con Igor Tudor e chi ti ha dato i primi consigli?
“Diciamo che il dialogo con Tudor è stato molto positivo. Essendo nuovo, mi ha chiesto quali erano le mie aspettative e mi ha detto quali sono le sue. E’ consapevole di quanto io prenda molte iniziative come prima punta. Il mio mestiere è quello di fare goal ed abbiamo parlato di questo“.
Segnerai tanto in Serie A?
“Negli ultimi anni ho cercato di dare continuità. Sono consapevole che la Serie A è un campionato molto diverso, dove esiste molto tattica e molta difesa: ma ovviamente ci sono sfide per tutti. Io la vedo come una cosa possibile devo lavorare sodo, ma penso di riuscirci”.
JONATHAN DAVID: PROSEGUE LA CONFERENZA STAMPA
Quale giocatore della storia bianconera ammira Jonathan David?
“Assolutamente sì, devo dire che la Juventus ha avuto tantissimi giocatori che sono delle leggende. Cristiano, Dybala, Del Piero e Trezeguet: sono tantissimi e non riesco a nominarli tutti”.
Come mai hai scelto la Serie A? Perché hai scelto di giocare in Canada da bambino?
“Ho iniziato a giocare a calcio perché mio papà giocava a calcio ed era un la prima cosa che facevo sempre. In più ad Haiti giocano tutti a calcio. Ovviamente c’erano anche altri sport in Canada, però ho iniziato così e volevo diventare un professionista. Tutti i campionati hanno le loro sfide, ma la Juventus era il club che preferivo e mi sono ritrovato in Serie A, rifiutando la Premier League”.
Ci dici quale era il tuo idolo quando hai iniziato a giocare a calcio ed un attaccante invece che ti piace oggi?
“Quando ero piccolo avevo tanti modelli: Drogba ed Eto’o su tutti, anche se molto diversi tra loro. Adesso ce ne sono anche molto bravi”.
Quale è il segreto del tuo talento e quale sarà il tuo numero di maglia?
“Devo dire che tutti avevamo una grande ambizione e molti si fermavano a giocare, ma il mio successo non è dovuto solo al lavoro. Sono molto religioso e quindi credo che per diventare un professionista ci vogliano sia impegno che fede. Per quanto riguarda il numero di maglia, ho scelto il numero 30 che per me è molto importante: è il giorno del compleanno di mio padre”.
IN CONCLUSIONE
Credi che la Juventus possa tornare ai vertici in poco tempo?
“Secondo me ogni anno può essere quello buona. Il campionato è certamente molto difficile, ma bisogna avere l’ambizione di arrivare fino in fondo“.
Quanto ti identifichi nel soprannome Iceman?
“Devo dire che funziona bene perché sono molto freddo e questa freddezza mi aiuterà nelle situazioni in cui il gioco avrà una grande pressione”.
Jonathan, con il mister state già lavorando sulla tattica?
“Si, abbiamo già lavorato sulla tattica: ma dipenderà dal mister. Ora sto lavorando da prima punta“.
Ti senti titolare?
“Certamente, anche se la garanzia di essere titolare non c’è fino all’avvicinamento della gara: la cosa importante è fare bene il proprio lavoro. Ovviamente non mi aspetto di essere titolare ogni volta, ma sicuramente farò del mio meglio”.
Quanta voglia hai di vincere?
“Sono un ragazzo molto competitivo e come tutti gli attaccanti amo fare goal”.
La Juventus quanto ti può aiutare a crescere? Un giorno potrai ambire al Pallone d’Oro?
“Adesso non voglio parlare di Pallone d’Oro, ma ho scelto questo club perché ha delle grandi ambizioni: come le ho io. Voglio lavorare per la squadra il più possibile e, certamente, diventare uno dei migliori marcatori al mondo”.
Sei pronto psicologicamente per questa nuova e grande avventura?
“Certo che sono pronto: sono venuto qui per questo. So benissimo quali sono le richieste del club e quindi sono pronto a rispettarle”.













