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Damien Comolli: “Tudor resta con noi. Arriveranno altre due figure”

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Comolli

Damien Comolli, neo direttore generale della Juventus, si presenta nella conferenza stampa in programma alle ore 11:30.

Giornata importante quella della Juventus che, in data odierna, inizia ufficialmente il suo futuro. I bianconeri, infatti, voltano definitivamente pagina dopo una stagione negativa. E, in tutto questo questo, il primo tassello da cui ripartire è il neo direttore generale Damien Jacques Comolli.

Un nuovo corso in casa Juventus che, insomma, parte dal dirigente francese. Ma anche da Giorgio Chiellini, con l’ex difensore bianconero che ha ricevuto un ruolo importante: ovvero un punto di riferimento per allenatore e tifosi.

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C’è grande curiosità, insomma, per le prime parole del neo dg bianconero. In particolare per comprendere quelle che saranno le linee guida e le strategie in vista della prossima stagione.

Di seguito, le parole di Damien Comolli.

DAMIEN COMOLLI: LA CONFERENZA STAMPA

Damien Comolli

Prima di Comolli, prende la parola Maurizio Scanavino:

“Si unisce a noi con il ruolo di Direttore Generale, con deleghe sportive e commerciale, una figura importante che andrà a rafforzare il club sugli obiettivi che abbiamo per la prossima stagione e nel futuro. Questa stagione abbiamo ulteriormente fatto dei passi avanti significativi sotto l’aspetto della sostenibilità. Nonostante l’eliminazione prematura da competizioni importanti per i tifosi, per il club e con impatti significativi anche per la società come la Champions League e la Coppa Italia. Quindi proprio in quest’ottica si inserisce l’arrivo di Damien che sarà coadiuvato anche da Chiellini. Giorgio entra a far parte della struttura sportiva con il ruolo di Director Football Strategy, proprio per andare a mettere un focus più importante e incrementare gli aspetti competitivi e delle performance sportive sul campo”.

L’INTRODUZIONE DI COMOLLI

“Buongiorno a tutti, sfortunatamente il mio italiano si ferma qui. Ho già iniziato a prendere lezioni di italiano, riesco a capire abbastanza bene la lingua, ma faccio più fatica nel parlarlo. Sono assolutamente lieto di essere qua oggi, è un grande privilegio per me essere direttore generale della Juventus.  È uno dei più grandi club al mondo senza dubbio.

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Sono cresciuto guardando questo club per diversi motivi. In primis i grandi giocatori che hanno giocato in passato e poi sono sempre stato attratto dalle organizzazioni che sono vincenti. Sicuramente la Juventus è sempre stata di questo genere. Quindi, soprattutto per quanto riguarda il settore calcistico, è stato un modello di efficienza. Per questo ho sempre ammirato tutto ciò che Juventus ha fatto in passato e mi ricordo, appunto, quando facevo lo scout sono venuto delle Alpi per diversi anni. Ho anche assistito alla finale intercontinentale in Giappone.

Voglio comunicare che Tudor sarà il nostro allenatore, non soltanto al Mondiale per Club, ma anche nella prossima stagione. L’ho già comunicato a lui in diverse occasioni e vi ho detto che andrà oltre il Mondiale ed alla prossima stagione. Stiamo lavorando insieme e sono assolutamente soddisfatto del fatto che siamo un grandissimo club.

Ci sono grandissime speculazioni su quello che sta avvenendo, ma voglio ribadire molto chiaramente quindi per la stagione 2025/2026 Igor Tudor rimarrà il nostro allenatore e speriamo anche oltre.

COMOLLI CHIUDE L’INTRO

“Voglio parlare anche del ruolo Chiellini. Giorgio sarà anche il Direttore Tecnico e lavoreremo a stretto contatto dal punto di vista calcistico e commerciale. Potrei parlare del suo ruolo per 5 minuti. Noi facevamo parte dello stesso comitato in Uefa e di questo si occuperà solo Chiellini. Il ruolo anche del fratello sarà fondamentale.

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Io e Giorgio passeremo dal calcio al commerciale e stiamo collaborando molto bene insieme. Chiellini non si occuperà del mercato. Vorrei assumere 2 persone: un Direttore Sportivo per i trasferimenti, con un occhio sulle nostre giovanili, e un Direttore Tecnico. Abbiamo parlato tanto con la società e pensiamo che questa possa essere la struttura migliore per noi.

Ho ben chiaro in testa chi potrà essere la persona giusta per questo ruolo: è un processo, ma non vogliamo prendere decisione affrettate. Vogliamo prenderci del tempo per queste due posizioni.

Voglio, inoltre, annunciare che abbiamo trovato un accordo con il Psg per Kolo Muani che giocherà il Mondiale per Club con noi. Non abbiamo ancora trovato un accordo per la prossima stagione, ma sono ottimista di poterlo raggiungere perché il Psg non ha chiuso la porta e Kolo Muani vuole restare con noi. Poi vorrei congratularmi con la Juventus Women per la splendida stagione e per i risultati raggiunti. Ho una grande passione per il calcio femminile. Ora sono pronto per le domande”.

DAMIEN COMOLLI RISPONDE ALLA DOMANDE

Quali sono le sue emozioni in questi giorni?
“Ho vissuto tutto con grande entusiasmo e quando ero un bambino il mio idolo era Platini. Ho sempre sognato di diventare un allenatore e mi piace molto Trapattoni. Non posso dirvi di esser sempre stato un tifoso della Juventus, ma ho sempre seguito questo club. La squadra sta rientrando al completo e non vedo l’ora di incontrare tutti. Penso, inoltre, di aver un’idea su cosa possa dare questa società. Non esiste solo una squadra in campo, ma anche quelli dietro alle quinti. Noi dobbiamo andare la Mondiale per Club per fare tutto il possibile per vincere”.

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Cosa vi ha convinto di Tudor?
“Quando era al Marsiglia ci ha battuto 2 volte e, di questo, abbiamo anche riso. L’intensità e la tenuta fisica e mentale che ha tenuto il suo Marsiglia mi aveva colpito: ha fatto una lavoro eccezionale in Francia”.

Quali sono le sue priorità?
“La prima volta che ho incontrato la società, mi è stato chiesto cosa volessi ottenere: e, ovviamente, farò tutto il possibile per vincere. Alla Juventus per andare avanti devi provare a vincere trofei: poi nel calcio ci sono gli imprevisti e non possiamo controllare tutto. Però quello che possiamo controllare lo dobbiamo farlo al 100%. La mia ossessione sarà quella di vincere e voglio trasmettere questa passione in tutto il club. Sulla struttura penso di avervi già detto tante cose, soprattutto sul Direttore Sportivo e Tecnico. Molte società stanno attuando questa struttura, anche perché il calcio sta diventando sempre più complicato”.

PROSEGUE LA CONFERENZA STAMPA

Si è già dato degli obiettivi?

“Come detto in precedenza, la prima volta che ho incontrato la proprietà mi è stato chiesto cosa volessi ottenere ed ho risposto che farò tutto il possibile per vincere. Non posso garantirlo a nessuno, ma farò tutto ciò che è in mio potere per vincere: in tutte le competizioni che andremo a disputare.

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Nel momento in cui si indossa la maglia della Juve, l’unico modo per andare avanti è vincere trofei. Nel calcio ci possono essere degli imprevisti: fortuna e sfortuna, oltre a squadre migliori e peggiori. Non possiamo controllare tutto, ma quello che è in nostro potere bisogna controllarlo al 100%.

Cercare di vincere sarà la mia ossessione, voglio trasmettere a tutti questa passione, ma già fa parte del club, andrò solo a rafforzarla. Sulla struttura ho già dato indicazioni sul doppio ruolo che vogliamo creare. Penso che sia il modo di procedere, l’ho già visto negli USA in altri sport qualche anno fa e ho visto già grandi club che hanno cominciato a farlo. Il calcio sta diventando sempre più globale, i compiti sono diversi e sempre più esigenti”.

CONTINUA IL DIRETTORE GENERALE BIANCONERO

I dirigenti arriveranno prima del Mondiale per Club? Ci sarà spazio anche per Riccardo Pecini?

“Riccardo è sicuramente un grande amico ed ho molto rispetto per il lavoro che ha sempre fatto. Quando era alla Sampdoria ha fatto un lavoro eccezionale: ma non è un opzione per la Juventus. Siamo buoni amici, so che posso rivolgermi a lui se ho bisogno di qualcosa nella mia vita privata e viceversa, ma no. Al Tottenham, inoltre, mi suggerì di prendere Modric. Quei due ruoli sono di alto profilo, c’è un processo che vogliamo portare avanti. Penso di farlo entro la fine del mercato, ma dobbiamo rispettare le tempistiche di questo processo di reclutamento”.

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Vlahovic è in partenza? Se così fosse, ha già pensato ad un suo sostituto?
“Ho parlato con Dusan e voglio capire quale sia la sua volontà. Lui è un top player e qualcosa in questa stagione non ha funzionato: devo parlare con lui e capire. Dobbiamo capire anche le sue intenzioni dal punto di vista contrattuale e quando capirò tutte queste cose… sarò in grado di decidere”.

COMOLLI E LA SUA METODOLOGIA

Damien Comolli, come porterà nella Juve la sua metodologia?

“Io lavoro con i dati da 25 anni ed ho sempre pensato che le proprietà e le aziende, quando si rivolgono a me è perché porti questo bagaglio di conoscenze. Lo stesso vale per la Juve e, quindi, sono in grado di usare e implementare questa metodologia. Noi siamo pagati per creare emozioni. Il mio primo lavoro, 3 volte a settimana, è garantire che i nostri tifosi raggiungano il più alto livello di emozione.

Allo stesso tempo non dobbiamo prendere decisioni di pancia, ma adottare un approccio particolarmente razionale. Il primo agosto 2025 sarà il mio 33esimo anno nel mondo del calcio professionistico e non mi sono mai imbattuto in un approccio più razionale che non fosse quello dei dati. Tutti ormai guardano e analizzano i dati.

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Ci assisteranno nella scelta dei giocatori, nel misurare la forza della nostra squadra rispetto alle altre, ci aiuteranno a definire la nostra strategia. Raccoglieremo dati su tutto, perché ci possono aiutare ad esempio a prevenire gli infortuni, a conoscere meglio i nostri tifosi. I dati fanno parte della mia vita, so come funzionano e funzionano perché i campioni inglesi sono tutti basati sui dati per esempio. È qualcosa che sicuramente metteremo in pratica”.

CONTINUA COMOLLI

Le squadre giovanili dovranno prendere come modello la prima squadra? Damien Comolli, crede nel modello Modello Moneyball?

“Io ho sempre voluto create una cultura nella Prima Squadra ed anche nel femminile: l’identità, insomma, è molto importante. Noi creiamo emozione, ma dentro a tutto questo ci sono identità e feeling. Questo arriva attraverso le vittorie, il gioco e la metodologia: tutto ciò è difficile, ma non impossibile. Il modello Ajax non è tra i miei preferiti, ma noi vogliamo attuare una nostra metodologia e medio-lungo termine.

Modello Moneyball? Non so se sia stato romanzato o una storia della stampa. Io so cosa abbiamo fatto. Abbiamo reso razionale un modello irrazionale. Noi cerchiamo di essere razionali e creare emozioni. Il signore del Moneyball è un mio amico e ho parlato con lui. Volevo capire come avere un diverso approccio sul reclutamento e il suo modello è stato molto utile.

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A volte puoi fare delle valutazioni dove il mercato viene sottovalutato o viceversa. Cerchiamo di utilizzare questo approccio scientifico che sta funzionando. Non è una brutta parola questa. Ci sono tanti club che utilizzano i dati e non lo vogliono dire: questa è un po’ la mia caratteristica. La mia ossessione è quella di voler vincere, ma voglio creare una cultura e migliorare ogni giorno. Per avere vantaggio possiamo utilizzare i dati sia dal punti di vista finanziario e sul campo”.

DAMIEN COMOLLI: LE ULTIME DUE DOMANDE

Una sua percezione del sistema calcio in Italia?
“Quando sono entrato in questo club mi sono posto due obiettivi: vincere e migliorare il club. Ho sempre lavorato per migliorare il calcio in ogni paese in cui ho lavorato: il mio primo obiettivo è quello di far vincere la Juve, ma voglio anche aiutare il calcio italiano. Se la Juventus farà bene potrà aiutare tutto il calcio italiano. La Juventus ha sempre dato un contributo importante al calcio italiano. Io non posso dire come fare e non posso insegnarvi nulla, ma sicuramente sarebbe un peccato se l’Italia non dovesse qualificarsi al Mondiale. Io voglio aiutare il calcio italiano attraverso la Juventus”.

Cosa serve alla Juventus per vincere?
“Vedrete la mia faccia spesso in questa stagione, ma sul mercato tendo ad essere più riservato. Abbiamo parlato con Tudor, Chiellini e Scanavino: abbiamo un’idea su come cambiare la rosa. Sicuramente faremo degli aggiustamenti, ma non faremo dei cambiamenti radicali”.

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