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ESCLUSIVA – Lazzari: “Vi racconto un Allegri che non conoscete”

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Di Davide Sacchetti

Esclusiva Andrea Lazzari
Le tue emozioni ed esperienze nel percorso con l’Atalanta?
“Sicuramente delle belle emozioni e delle belle esperienze perché più che altro dal settore giovanile sono riuscito ad arrivare in 1 squadra, e poi li ci sono state delle belle soddisfazioni e dei momenti un pochino negativi, la mia fortuna è stata quella di vincere un campionato di serie b di andare avanti in Coppa Italia ed essere il capocannoniere, i momenti negativi la retrocessione al primo anno di serie A”.
Un compagno e un allenatore che ti hanno lasciato qualcosa di positivo e da cui trarre esperienza?
“Un compagno direi Riccardo Montolivo e Giampaolo Pazzini perché comunque abbiamo fatto un percorso insieme, un allenatore Mandorlini perché mi ha fatto capire che significa far parte di un gruppo importante”.
Quello di Bergamo è stato sempre un pubblico caldo anche nei momenti negativi?
“Si ma certo quello è stato sempre un fattore che contradistingue Bergamo il fatto di avere una tifoseria che è vicina alla squadra nel bene e nel male, l’anno che siamo retrocessi ci hanno fatto fare il giro e lo stadio ci ha applaudito perché eravamo arrivati a 2 punti dalla salvezza”.
Cosa ha rappresentato per te il Cagliari?
“Ha rappresentato una meta importantissima per me perché ho trovato una grande squadra e un grande allenatore con un ambiente sano e con un tifo caldo che ha qualche somiglianza a quello di Bergamo”.
Come ti trovavi con giocatori come Matri, Acquafresca e Astori?
“Mi trovavo bene eravamo un gruppo di ragazzi alle prime armi che eravamo uniti per il bene del Cagliari e lavoravamo tutti insieme per lo stesso obiettivo, ci trovavamo anche benissimo fuori dal campo”.
Il periodo di difficoltà con Allegri?
“Sicuramente le prime 5 partite abbiamo faticato perché anche il Mister era appena arrivato, si pensava che Cellino esonerasse Allegri invece lo tenne perché vide qualcosa in lui e i risultati gli hanno dato ragione”.
Che ricordi hai di Firenze?
“La Fiorentina era una squadra di livello alto comunque negli anni precedenti aveva fatto la Champions League, purtroppo quell’anno non è andata benissimo perché ci siamo ritrovati a lottare per la salvezza e ottenendola solo nella penultima giornata di campionato contro il Lecce, all inizio dell’anno eravamo partiti con tutti altri obbiettivi che almeno erano quelli di raggiungere l’Europa League”.
Talento inespresso Jovetic?
“No ha giocato sempre a grandi livelli Fiorentina anche all’Inter però le cose non ti vanno sempre nel verso giusto”.
Ti è rimasto il dispiacere di essere stato poco a Firenze?
Si mi è rimasto un dispiacere immenso perché volevo fare molto di più”.
Cosa ne pensi di Amauri come lo vedevi tu in allenamento e in partita?
“Secondo me è un giocatore che tutti gli allenatori vorrebbero perché comunque fa reparto da solo io l ho visto tenere intere difese si trascinava addirittura 2/3 avversari da solo quindi per me è un grandissimo giocatore”.
Come si comporta un leader come Antonio Di Natale?
“Ma Totò era un leader che più che rimproverare aveva una parola buona per il ragazzo che sta imparando io ho un ricordo di lui che era un fenomeno ed era il giocatore che all’Udinese faceva fare il salto di qualità”.
Possiamo dire Guidolin come il Gasperini di oggi?
“Si assolutamente si anche se erano 2 idee di calcio completamente diverse anche se Guidolin ha ottenuto grandissimi risultati anche i 2 anni che ero io li a Udine arrivando in Europa e sfiorando la Champions League”.
Che apporto davano in quegli anni giocatori come Muriel e Benatia all’Udinese?
“Era intanto un piacere giocarci insieme e avevi la percezione che in ogni momento della partita potevano cambiare il risultato da soli perché hanno grandi colpi e durante la loro carriera l’hanno dimostrato”.
Una delle partite più belle della tua carriera collettive o personali?
“Ma c’è ne sono diverse legate sia a me personalmente ma anche di gruppo io penso con Il Cagliari abbiamo vinto a Torino contro la Juventus dopo 42 anni che il Cagliari non vinceva li, con la Fiorentina ricordo che contro il Genoa si parlava di un esonero di Mihajlović se avesse perso la partita e invece siamo riusciti a vincere e sono riuscito addirittura a fare gol, quelle personali con la Juventus andata e ritorno di Coppa Italia dove feci all’andata doppietta e al ritorno tripletta”.
Che ricordi di Bari?
“Sono stato bene la piazza bellissima i tifosi calorosi ci scortavano spesso con motorini, purtroppo non siamo riusciti a dare a Bari quello che meritava nei playoff siamo usciti col Novara in una partita rocambolesca lori era in 9 e con il pareggio sono riusciti a passare loro”.
Ti è mai arrivata un offerta da un top club in Italia o un offerta dall’estero?
“In Italia che io sappia no si parlava del Milan quando Allegri stava andando ma io non ricevetti mai nulla e all’estero non ho mai ricevuto nulla ed era un’esperienza che mi sarebbe piaciuta sicuramente”.
Giocatori più forti che hai visto contro?
Del Piero, Nedved, Kakà, Pirlo, Ronaldinho, Zanetti, Totti, Maicon
Top 5 giocatori che hai giocato insieme?
Di Natale
Gilardino
Matri
Benatia
Morfeo

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