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Così non VAR

Gianluca Rocchi su Yildiz: “Preferivamo il non-rigore”

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Rocchi su Bisseck Rocchi sul giallo a Hojlund

Parla Gianluca Rocchi durante l’ultima puntata di Open VAR, il format di DAZN in onda ogni martedì. E’ stato approfondito uno degli episodi dell’ultimo turno di Serie A. Il calcio di rigore concesso alla Juventus contro l’Udinese per un presunto fallo di Goglichidze su Yildiz. Il caso ha suscitato un vivace dibattito tra tifosi e addetti ai lavori, diventando uno dei temi centrali della settimana calcistica.

Per Gianluca Rocchi non doveva essere fischiato il rigore

Nel corso della trasmissione, la regia ha trasmesso i dialoghi tra l’arbitro e la sala VAR, permettendo così di comprendere meglio la dinamica dell’azione e la procedura seguita dagli ufficiali di gara.
La comunicazione tra i protagonisti è stata chiara e diretta:
Sala VAR:Fallo in attacco ha fischiato”.
Arbitro: “Controllano”.
Sala VAR: “Controlliamo chi gioca la palla. Gioca la palla e poi subisce fallo”.
Dopo alcuni secondi di attesa, è arrivata la valutazione conclusiva:
Sala VAR: “Il tocco è veramente minimo, ma in dinamica è rigore. Solo un attimo perché il pallone lo prende Yildiz”.

A fare chiarezza definitiva sull’episodio è intervenuto Gianluca Rocchi, designatore arbitrale per la Serie A, che ha analizzato nel dettaglio la decisione:
“Questo è un contatto, non è un calcio di rigore. La decisione finale per noi è lasciare giocare. Sicuramente la revisione è corretta perché abbiamo un fallo per la difesa che casomai è contrario, quindi è giustissimo farlo rivedere all’arbitro, il quale deve decidere in autonomia.

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Di Bello decide per un rigore, ma per quello che ci siamo detti e per la linea che stiamo tenendo non è sufficiente per un rigore. La procedura però è assolutamente corretta. È una zona soggettiva, interpretativa e opinabile, ma se ci siamo dati una linea molto alta su questi interventi… È una scelta strategica, crediamo in un campionato così complesso che i nostri interventi devono essere chiari perché possono decidere una partita. Preferivamo il non-rigore”.

Le parole di Rocchi evidenziano una linea arbitrale sempre più attenta ma non sempre vanitosa di coerenza e uniformità di giudizio. La “zona grigia” tra contatto e fallo resta però un tema aperto.

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