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Ancelotti sull’esclusione di Neymar: “Scelta tecnica”

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Ancelotti sull'esclusione di Neymar sull'addio al Real

Il CT del Brasile Ancelotti interviene in conferenza sull’esclusione di Neymar affermando che si tratti di una semplice scelta tecnica.

Alla vigilia della sfida contro il Cile, valida per le qualificazioni al Mondiale 2026, Carlo Ancelotti ha fatto il punto in conferenza stampa. Il commissario tecnico del Brasile ha risposto alle parole di Neymar, escluso dalla convocazione e pronto a sottolineare che si trattava di “una scelta tecnica, non dettata da problemi fisici”.

“Ha ragione, è stata una decisione tecnica basata su diversi fattori. Nessuno può discutere il talento di Neymar, ma valutiamo soprattutto la condizione fisica, sua e degli altri. C’è una concorrenza enorme, abbiamo almeno 70 giocatori che possono ambire alla Seleção”. Ha spiegato Ancelotti.

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Il tecnico si è soffermato sullo stile di gioco che vuole proporre:

“Siamo usciti molto soddisfatti dal match contro il Paraguay. Vogliamo essere intensi, solidi in difesa e rapidi nella gestione del pallone. L’equilibrio è fondamentale”.

Sulle novità in squadra, Ancelotti ha elogiato Estevao:

“Un esterno capace di giocare anche tra le linee, come Vinicius o Raphinha, il tipo di calciatore che richiede oggi il calcio moderno”.

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Quanto a Joao Pedro, l’allenatore ha confermato che sarà il centravanti titolare contro il Cile.

Il CT ha poi fissato l’obiettivo:

“Ho già in mente un gruppo consolidato per il Mondiale. L’errore più grande sarebbe sbagliare la lista dei 25. La qualità c’è, ma conta soprattutto la forza del collettivo”.

Infine, un messaggio forte:

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“Sono 24 anni che il Brasile non vince la Coppa del Mondo. È arrivato il momento. La responsabilità è enorme, ma anche la motivazione di un intero Paese può fare la differenza”.

Ancelotti sull’esclusione di Neymar: “Scelta tecnica”

Le parole di Carlo Ancelotti alla vigilia della sfida con il Cile rappresentano un manifesto chiaro del suo progetto alla guida del Brasile. La scelta di escludere Neymar per motivi tecnici è un segnale forte: il CT non guarda solo al nome, ma alla condizione e alla funzionalità all’interno del collettivo. Puntare sulla forma fisica e sulla concorrenza interna è un modo per trasmettere meritocrazia e serietà in un ambiente in cui spesso il talento individuale ha prevalso sulla disciplina tattica. La citazione di Estevao come simbolo del calcio moderno, rapido e versatile, conferma l’attenzione verso i giovani pronti a interpretare nuove esigenze.

Interessante anche la visione più ampia: un gruppo solido e coeso è la vera arma per colmare un digiuno che dura dal 2002. L’obiettivo del Mondiale è dichiarato senza giri di parole, e Ancelotti lo affronta con la sua solita calma pragmatica. La pressione è enorme, ma la sua leadership potrebbe restituire al Brasile quell’equilibrio tra talento e organizzazione che spesso è mancato negli ultimi anni.

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