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Italia, Spalletti: “Israele? Può essere una trappola”

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Reduce dalla bella vittoria contro la Francia, l’Italia domani a Budapest è attesa dalla sfida contro Israele. “Se non arriviamo bene mentalmente alla partita ci aspetta una trappola – ha spiegato Luciano Spalletti in conferenza stampa – Ci sta che io vada a cambiare i 3-4-5 giocatori. Bastoni giocherà, Frattesi da valutare e Kean è probabile che sia della partita”. Sulla sua Nazionale: “Non abbiamo il vero purosangue dal punto di vista tecnico, perché non abbiamo i Baggio, i Del Piero, Totti. Con la Francia più che una squadra siamo stati fratelli“.

LA CONFERENZA DI SPALLETTI
Che partita si aspetta contro Israele?

“Se non arriviamo bene mentalmente alla partita ci aspetta una trappola”. 

Farai altri cambiamenti oltre a Calafiori infortunato?
“Penso che sia difficile riproporre in blocco la squadra che è partita a Parigi, perché smaltire in tutti la fatica a distanza di due giorni diventa impossibile per cui oggi diventerà fondamentale per vedere come stanno, però ci sta che io vada a cambiare i 3-4-5 giocatori che inizieranno la partita”.

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Come è stato il ritorno di Sandro Tonali in Nazionale?
“Eravamo tutti a braccia aperte ad accoglierlo, perché per noi diventa un giocatore importante per la nostra Nazionale viste quelle che sono le sue qualità. Per cui ora ce lo abbiamo, abbiamo ritrovato un Tonali nuovo, molto voglioso di far rivedere quella che è la sua qualità di calciatore, il Tonali che ha la capacità di aiutare tutti in campo perché sa fare tutto. I compagni di squadra gli vogliono molto bene, per cui averlo ritrovato nello spogliatoio anche per gli altri è stato motivo di grande piacere”.

Tre anni fa l’Italia ha vinto gli Europei, ma dopo non è riuscita ad andare ai Mondiali. Cosa non è andato per il verso giusto? Come vedi il futuro della Nazionale italiana?
“Sento fare discorsi contrastanti su quello che è un po’ il discorso che ci riguarda come Nazionale. Io parto sempre da un mio pensiero, una Nazione come l’Italia avrà sempre 20 calciatori per fare una Nazionale forte, qualsiasi sia il momento che attraversiamo. La nostra terra creerà sempre i presupposti per avere una Nazionale forte. Magari bisogna essere bravi a capire i momenti. Per esempio in questo momento qui non abbiamo il vero purosangue dal punto di vista tecnico, da un punto di vista calcistico, perché non abbiamo i Baggio, i Del Piero, Totti, questi calciatori che davvero fanno la differenza. Però come si è visto ne abbiamo tanti che sanno fare molte cose, che sanno adattarsi, che sanno tornare a un calcio fatto di sentimento, di saper riconoscere il sacrificio che ci vuole, l’adattamento e tutte queste cose qui che possono fare la differenza ugualmente. Si torna a essere tutti più disponibili a saper fare tutto e a prendersi le responsabilità del proprio compagno e a portare in fondo il discorso, essendo squadra. Più che squadra siamo stati fratelli che hanno saputo formare una squadra dentro questa partita qui. Si è visto proprio un atteggiamento da fratelli, non solo di squadra. E quella è la chiave che poi trova la soluzione a qualsiasi difficoltà che hai”.

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