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Inter, la Nike prova a rimediare: “La terza maglia rispetta l’identità del club”. Ma i tifosi non perdonano…
Published
11 anni agoon
By
Redazione
La decisione da parte dei designer Nike di far sparire le tradizionali strisce neroazzurre dalla maglia home 2014/2015 dell’Inter ha scioccato i tifosi, che non si riconoscono in una divisa che ha poco o nulla a che fare con la storia del club. Forse proprio per stemperare la delusione di una tifoseria già sul piede di guerra, il colosso americano dell’abbigliamento sportivo ha scelto di far rivivere il classico abbinamento cromatico tra nero ed azzurro nella terza maglia dell’Inter, come dichiarato dal Direttore Creativo di Nike, Martin Liotti: “La mia idea era quella di creare una divisa che riempisse i giocatori di colore, dalla testa ai piedi. Ricordo di aver visto una mostra a Londra dove c’era una sala completamente illuminata di luci al neon. Quell’immersione totale nel colore mi colpì, e fu in quel momento che decisi che le divise delle squadre dovevano avere tutte lo stesso colore. Donano una nuova visuale, sono inattese. Sono semplici e al tempo stesso intriganti. Mi piace molto l’espressione ‘semplicità complessa’ che viene applicata a queste nuove uniformi. Sembrano semplici viste da lontano, ma guardandole più da vicino diventano più complesse. Siamo convinti che queste nuove divise nutriranno ancora di più l’orgoglio dei tifosi per le rispettive squadre. Ora aspetto solo di vederle sul campo, non vedo l’ora. Abbiamo lavorato duramente, osservando i giocatori sotto diversi gradi di illuminazione. Poi abbiamo studiato l’effetto dei colori in contrasto col colore del campo. Importante è stato scegliere anche colori che rispettassero in qualche modo la storia e l’identità del club. Con la terza divisa, comunque, possiamo rischiare un po’ di più. Abbiamo davanti una tela bianca, dove possiamo creare un dibattito tra le persone e creare una storia. Ci piace sorprendere i giocatori e i tifosi. Chi disegna delle maglie deve capire che deve in primo luogo raccontare una storia, oltre che nutrire un vero amore per il calcio“.











