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Gattuso elogia Esposito: “Non c’è il rischio che si monti la testa”

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Gattuso scuote l'Italia

Il CT della nazionale italiana Gattuso elogia Esposito sottolineando le qualità tecniche, ma soprattuto morali del talento azzurro.

Gattuso elogia Esposito: “Non c’è il rischio che si monti la testa”

Conquistare i tre punti per garantirsi i playoff. E’ questa la missione dell’Italia, che stasera a Udine affronterà Israele nelle qualificazioni ai Mondiali 2026. Rino Gattuso presenta la sfida contro Israele, in una città, Udine, blindata per i timori di incidenti. “Siamo felici che ci sia stata una tregua, vedere la gente che torna nella loro terra è emozionante – ha detto il ct ai microfoni di Sky Sport -.

Domani c’è la partita, c’è gente fuori che criticherà, ma anche 10-11 mila spettatori sugli spalti che toccherà a noi trascinare. Sono due mesi che sappiamo che non possiamo sbagliare”. Pio Esposito? “E’ un ragazzo semplice di poche parole, un ragazzo che pedala molto forte, corre come un centrocampista. 70-75 minuti non li ha mai fatti, vediamo. Non c’è il rischio che si monti la testa”. La Nazionale? “Per me è un sogno che avevo sin da bambino. La vivo così, mi sento a mio agio. Ho indossato questa maglia per 11 anni e tante cose mi vengono facili perché mi sento a casa”. Le parole di Spalletti. “Le ho apprezzate, volevo chiamarlo ma non l’ho fatto per non rompere le scatole. Quando parla non regala mai niente”.

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La conferenza

Tu da giocatore ti allenavi sempre al 100%. E’ quello che chiedi ai tuoi ragazzi?
“Io mi allenavo al 100% perché a livello qualitativo ero il più scarso di tutti. Non faccio mai il paragone per quanto ho fatto io in carriera. Sappiamo che dobbiamo fare determinate cose, quando si lavora gli allenamenti devono assomigliare a una partita. E’ normale che abbiamo tanti numeri a disposizione, i numeri sono importanti”.

Quanto ti scalda il cuore la tregua di Gaza?
“Sono immagini bellissime, ne abbiamo parlato tra noi. Siamo contentissimo. Ringraziamo i 10-11mila che saranno sugli spalti, ma rispetto anche chi sta fuori a protestare. Mi spiace per le tante famiglie che sarebbero voluto venire”.

Spalletti ha detto che serviva più leggerezza: dove l’hai trovata?
“Ringrazio Luciano, volevo chiamarlo ma Gigi mi ha detto di lasciarlo stare. Luciano è un uomo vero, se uno lo pensa non dice questo. La parola leggerezza non so a cosa si riferisce il mister, quando sono arrivato qua sapevo al 100% cosa volevo fare e ci sto provando. Riuscire a lavorare con voglia e con senso di appartenenza: è questo quello che sto cercando di portare ai ragazzi. Vedo ragazzi con voglia, Bastoni e Kean volevano restare in squadra e oggi sono ripartiti. Abbiamo a disposizione ora altri giocatori in cui crediamo fortemente”.

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