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Le verità di Andrea Agnelli

L’ex Presidente della Juventus torna a parlare dopo mesi di silenzio e le sue dichiarazioni, inevitabilmente, fanno rumore!

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Le verità di Andrea Agnelli rimescolano le carte in ordine alla questione Superlega e non solo…

L’ex Presidente della Juventus torna a parlare dopo mesi di silenzio e le sue dichiarazioni, inevitabilmente, fanno rumore!

Dal rapporto con Ceferin all’acquisto di Cristiano Ronaldo, ecco la versione di un personaggio controverso, che divide l’opinione pubblica e in particolare l’universo bianconero…

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Comunque la si pensi su di lui, non si può certo negare che il cugino di John Elkann abbia segnato la storia recente del nostro calcio, alternando a scelte lungimiranti altre decisamente avventate e a volte persino controproducenti…

La Superlega

La Superlega non è morta e Andrea Agnelli, principale promotore del format che ha spaccato il mondo del calcio, continua a combattere la sua battaglia contro Uefa e Fifa, forte della favorevole pronuncia della Corte Europea.

L’ex Presidente di Juve ed ECA ribadisce che l’adesione al progetto era stata libera e in nessun modo condizionata:

Io non ho puntato la pistola alla tempia a nessuno – le sue parole, in riferimento ai club che avevano dato il loro assenso nella primavera del 2021 salvo poi ritirarsi nei giorni successivi -. Tutti hanno firmato liberamente. Alcuni più per paura di rimanere esclusi, altri erano più coscienti. Io abbandonato? Le delusioni capitano, ma va bene così. Devo trasformare questa situazione in una delle migliori opportunità di apprendimento che abbia mai avuto. Dateci tempo. Non è che le cose accadano come per magia… Dobbiamo trovare i club, stiamo lavorando sulla parte B2B, perché se non abbiamo i club per partecipare alla competizione, non possiamo raggiungere i consumatori.

Il rapporto con Ceferin

La questione Superlega sembra aver irrimediabilmente compromesso il rapporto tra Agnelli e Ceferin, ma l’ex Presidente della Juve non chiude le porte a un futuro riavvicinamento, aggiungendo di essersi sempre comportato in modo trasparente nei confronti del numero 1 dell’UEFA:

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Ero vincolato ad accordi di non divulgazione – spiega Agnelli -. In quei giorni ero bombardato di telefonate. ‘Hanno firmato? Succede qualcosa?’ Quindi ho deciso di staccare il telefono e rilassarmi. Successivamente o sarei andato a Montreux perché nulla era accaduto, oppure avrei gestito il lancio della Superlega. Una posizione difficile? Sì, ma così stavano le cose. Con Ceferin parlavamo tre volte al giorno, c’era un legame molto forte. Ripristinare il nostro rapporto? Io penso che il tempo sia galantuomo. Le cose, forse, mi auguro, un giorno andranno bene. Altrimenti, la mia coscienza è super pulita.

L’incontro segreto

Ed eccoci alla più scottante tra le verità di Andrea Agnelli, che coglie l’occasione per svelare un retroscena inedito e clamoroso, che coinvolge lo sceicco Al-Khelaifi e ne mette in discussione la posizione di più strenuo oppositore della Superlega:

Altri avevano discusso del lancio di tornei alternativi – spiega Agnelli -. Ricordo di essere volato a Parigi in pieno Covid. Nessuno in giro, Parigi deserta. Io e Nasser (Al Khelaifi, ndr) parliamo di un nuovo torneo, dicendo che c’è bisogno di un cambiamento, perché se non cambiamo, siamo morti.

CR7 e il Covid

I guai finanziari della Juventus cominciano con l’acquisto di Cristiano Ronaldo, una mossa che Andrea Agnelli però non rinnega e che avrebbe dato tutt’altri frutti senza la pandemia:

È stata un’ottima mossa. Dammi Ronaldo e permettimi di farlo giocare senza una pandemia, è tutta un’altra storia…

Bilanci e plusvalenze

L’inchiesta su bilanci e plusvalenze che alla fine gli è costata la poltrona di Presidente della Juve non sembra aver minato le convinzioni di Andrea Agnelli, ancora oggi sicuro di aver agito per necessità, ma sempre nel rispetto delle regole:

Resto convinto che tutto ciò che abbiamo fatto l’abbiamo fatto secondo le regole, secondo gli standard finanziali. Ne sono convinto. Il calcio si è trasformato da gioco a business, ma la sua governance non si è evoluta per governare un business. La maggior parte dei club perde soldi. O siamo tutti incompetenti oppure il sistema ha qualche carenza.

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