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Spalletti: “Tanto da fare, ma la Nazionale è tutto per me”

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Luciano Spalletti si è concesso ai microfoni di Radio Anch’io lo sport e questi sono degli estratti: “Il primo è stato un memorabile viaggio collettivo su binari del sogno e della follia: sembrava impossibile anche nei sogni – le sue parole -. La qualificazione europea è invece la voce che sale dal fondo del pozzo in cui eravamo caduti e che urla al mondo che ci siamo anche noi e siamo più vivi che mai. Ci permette di andare in Germania a difendere il titolo vinto nel 2021, ma c’è ancora tanto lavoro da fare”. Per il nuovo anno, Spalletti si augura di “essere giusto. Dover farmi carico di situazione complicate mi rende felice, appartengo a quella generazione di persone per le quali far parte della Nazionale fa battere forte il cuore. Ecco, il mio augurio è che questa felicità possa toccare tanti italiani”. 

Sulla SuperLega:  “È il frutto di un mondo in cui si sta perdendo lo stupore di Davide che batte Golia. Stiamo perdendo i buoni odori e sapori di un tempo, quelli della terra, della tradizione – le parole di Spalletti -, della gente in festa attorno a una bandiera. È come se il domani fosse tutto da inventare e scritto dalle regole dei potenti. Qualcuno vuole imporre quale sia l’unico calcio da guardare, non hanno capito che finché ci sarà un pallone e spazio per due porte la gente continuerà a scegliere il calcio che più la appassiona”. 

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