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Sceneggiata napoletana: Conte nega l’evidenza

Forse non aveva ancora raggiunto un accordo con la Signora, ma che avesse parlato e trattato con Elkann e Chiellini, è un fatto!

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Sceneggiata napoletana

Sceneggiata napoletana in piena regola quella di Antonio Conte, che, dopo aver flirtato con la Juve, nega l’evidenza per ingraziarsi la piazza!

Forse non aveva ancora raggiunto un accordo con la Signora, ma che avesse parlato e trattato con Elkann e Chiellini, è un fatto!

Tutti sanno che avrebbe fatto carte false per tornare a Torino, ma poi… Un po’ il caos societario in casa bianconera, un po’ il rilancio di ADL lo hanno spinto a ripensarci…

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E a rimangiarsi la parola data. Liberissimo di farlo, ma adesso non venga a prenderci per i fondelli, non siamo nati ieri!

Una sceneggiata per ingraziarsi la piazza

Antonio Conte torna sull’incontro con Aurelio de Laurentiis che ha cambiato la storia della prossima stagione del Napoli, visto che sembrava praticamente certo un suo addio dopo la vittoria dello scudetto:

“Ci siamo chiariti, è stato fondamentale parlare. Lui ha capito gli errori o comunque le situazioni che devono essere migliorate. Ho un contratto, il chiarimento è stato il punto chiave”.

Il tecnico campione d’Italia smentisce ancora una volta contatti con la Juventus anche se ammette che qualcuno ha bussato alla sua porta, seppure tramite intermediari:

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“Sono state voci che hanno fatto male, non si è tenuto conto di come sono fatto. Non ho avuto contatti con nessuno perché a

chiunque abbia provato a cercarmi con terze persone ho detto che avrei parlato con il club a fine stagione.

E avrei aperto a un’altra situazione solo se l’incontro non avesse soddisfatto le parti”.

Un’autentica sceneggiata napoletana, buona per accontentare i tifosi del Napoli e per scatenare la rabbia di quelli della Juve!

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Parlando a 7, settimanale del Corriere della Sera, Conte torna all’impresa scudetto:

Ho capito che potevamo vincere dopo l’Inter (parla del match di ritorno, ndr) quando abbiamo recuperato lo svantaggio e rischiato di vincere.

Pubblicamente dissi: se vogliamo, possiamo. Era un messaggio per i giocatori, ci credevo e dovevano farlo anche loro”.

Che pericolo nel finale di campionato col pari contro il Genoa: “Ha rischiato seriamente di compromettere tutto”.

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Così il tecnico sul suo ruolo: “Penso che l’allenatore deve saper arrivare al cuore e alla testa dei giocatori. Le gambe forse sono l’ultima cosa. 

Non bisogna essere duri ma giusti, meglio una brutta verità che una bella bugia”. Poi un confronto col passato:

“Oggi i calciatori fanno un terzo di quel che facevamo noi. Al Napoli di quest’anno all’inizio mancava quello che chiamo il coltello nel calzino, cattiveria sportiva. Poi lo hanno trovato, altrimenti non avremmo vinto il campionato”.

E ricorda un episodio dopo la sconfitta a Como: “Eravamo 1-1 all’intervallo, nel secondo tempo hanno vinto loro perché hanno avuto più fame. Lì sono stato durissimo. Si può perdere ma non perché gli altri hanno più cattiveria, più ambizione“.

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