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Paratici sull’opportunità Milan: “In estate molto vicini, ma poi…”

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Paratici sull'opportunità Milan

L’ex dirigente della Juve Paratici si è lasciato alle spalle la squalifica e sull’opportunità Milan ha svelato come fosse vicino.

L’incubo giudiziario legato all’inchiesta Prisma è alle spalle: Fabio Paratici ha terminato la squalifica di due anni e mezzo e può finalmente tornare pienamente al suo lavoro di dirigente. Oggi al Tottenham, il direttore sportivo ha raccontato le sue sensazioni dopo un periodo complicato, segnato dall’accusa di plusvalenze fittizie durante la sua esperienza alla Juventus.

“Un’arte. Come uno chef che deve mettere tutti gli ingredienti insieme per fare uscire un grande piatto”, ha detto descrivendo il suo mestiere.
Paratici ha ammesso quanto fosse difficile difendersi mediaticamente:
“Avevo vergogna di difendermi. Ho sempre sentito di non aver fatto nulla. Vicenda molto mediatica e lunga, alla fine mi sono sentito una persona migliore”.

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Non è mancata una frecciatina verso chi ha speculato senza conoscere i fatti:
“Sono rimasto sorpreso che si commentasse tanto sulla vicenda senza sapere: a livello lavorativo mi ha precluso molte possibilità. Ora però al Tottenham mi fanno sentire a casa: qui non mi hanno mai giudicato ma supportato e aiutato”.

Paratici sull’opportunità Milan: “In estate molto vicini, ma poi…”

Tra le opportunità sfumate a causa del clamore mediatico c’era anche quella con il Milan, che lo aveva contattato in estate prima di virare su Igli Tare:
“Milan? In estate siamo stati molto vicini, ma non sto qui a chiedermi perché poi non abbiamo chiuso”.

Paratici ha poi riflettuto sulla propria carriera, sottolineando come il peso delle sconfitte superi quello delle vittorie:
“Vittorie? Tutto quello che si vince si dimentica in fretta. Sono le sconfitte a rimanermi nella testa: la Coppa Italia con la Samp, quelle di Champions con la Juve o anche la Supercoppa europea con il Tottenham. Quando perdo provo un dolore fisico: per questo non voglio mai che si ripetano”.

Infine, una considerazione sul suo modo di lavorare:
“Ricerca dei calciatori? Costruire una squadra è molto difficile, trovare un giocatore bravo è più facile. Quando devi costruire una squadra in modo che tutti i tasselli vadano al posto giusto è molto più complesso, è un’arte”.

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