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Ritratto di Tudor

In poco tempo il tecnico croato ha messo a posto le cose, rilanciando le ambizioni della Juve!

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Ritratto di Tudor

Ritratto da chi lo conosce bene, la figura di Igor Tudor si delinea con chiarezza: duro, ma anche empatico, pragmatico e insieme estroso!

In poco tempo il tecnico croato ha messo a posto le cose, rilanciando le ambizioni della Juve e restituendo serenità e convinzione a squadra e ambiente!

Quasi nessuno forse si aspettava un tale impatto in una situazione così delicata, ma l’ex difensore bianconero era sicuro del fatto suo!

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L’uomo giusto nel momento giusto

Suo compagno di squadra in bianconero, Angelo Di Livio tratteggia un ritratto lusinghiero di Tudor, il tecnico giusto nel momento giusto:

L’allenatore croato è l’uomo giusto in questa fase. Il suo obiettivo è di portare la Juve in Champions League.

Per ora non ha fatto cose stratosferiche, ma la squadra è messa bene in campo, più aggressiva, direi operaia, tanto per utilizzare un termine a me caro.

Per il futuro si vedrà a fine stagione. Sono tutti sotto esame, allenatori e giocatori, ognuno deve guadagnarsi questa maglia”.

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Per quanto stimi l’amico Igor, Soldatino gli preferisce comunque Antonio Conte, attualmente di un altro livello rispetto al collega croato:

Sul confronto tra Igor e Conte non c’è partita. Antonio è un’altra cosa, rappresenta il tecnico bianconero per antonomasia. Anche se non dice nulla, lui vuole tornare perchè è innamorato della Vecchia Signora”.

Infine, Di Livio parla anche di mercato:

Riscatto di Conceicao? deve tornare brillante come all’inizio, ma se il Porto abbassa le pretese potrebbe essere riscattato. Vlahovic via solo se arriva Osimhen, altrimenti farei di tutto per tenerlo”.

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Il ritratto di Igor firmato da Birindelli

Anche Birindelli conosce bene Tudor e dalle sue parole emerge un ritratto pregevole dell’ex compagno Igor:

”Ha riportato entusiasmo, un’anima che si era un po’ persa, favorendo la squadra a diventare più concreta.

Forse è meno bella, ma è diretta. Quando dico meno bella rispetto a quella, penso che però manca tutto il resto.

Dava un’impressione diversa, con la costruzione del gioco dal basso, con questo possesso insistito.

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Devo dire la verità, per me in alcune partite ha anche entusiasmato. Troppe volte però non aveva la continuità in fase offensiva, creava poco, era diventata sterile”.

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