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Il rammarico di Tudor: “Con due gol in più…”
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2 mesi agoon

Il rammarico di Tudor per questo inizio di campionato che poteva essere diverso se i bianconeri avessero fatto 2 gol in più.
“È stata una gara come ce l’aspettavamo, difficile con un avversario forte. Volevamo vincere, ma il pareggio è reale”. Così il tecnico della Juve Igor Tudor sul pareggio nel big match contro il Milan.
“Yildiz? L’ho visto stanco, i ragazzi giocano tante partite. Togliendo lui non volevo dare il segnale che volevamo stare dietro e allora abbiamo deciso di mettere due attaccanti e giocare 3-5-2, con tre centrali abbiamo coperto meglio – ha aggiunto a Dazn – Abbiamo messo qualche cross e rubato qualche palla ma purtroppo non abbiamo fatto gol. Due attaccanti e Yildiz dietro? Ci penso, devo trovare qualcosa che va bene a loro e anche a me. Si può provare, anche a partita in corso quando si spacca.
Mi piace allenare quello che provo e cambiare sistema. Bremer? Ha provato, ha avuto un po’ di fastidio. Viene da un anno di stop, non si poteva farlo giocare. Dopo la sosta sarà a posto. Come sta Igor? Igor sta bene. Con due gol in più avremmo avuto due vittorie in più e sarebbe stato perfetto. Così lo sono un po’ di meno ma io mi devo concentrare sul lavoro e sulle cose da fare in campo. Noi abbiamo i nostri pregi e difetti ma va bene così, noi saremo sempre sul pezzo”.
Il rammarico di Tudor
Le parole di Igor Tudor dopo il pareggio contro il Milan rivelano un tecnico lucido, pragmatico e tutt’altro che rassegnato. La sua analisi è coerente con la prestazione della Juventus: una squadra ordinata, solida, capace di adattarsi in corso d’opera ma ancora con margini di crescita importanti in zona offensiva. Il cambio di Yildiz, letto non come scelta difensiva ma come esigenza tattica e fisica, dimostra la volontà di Tudor di mantenere sempre un atteggiamento propositivo e di sperimentare soluzioni alternative, anche rischiose.
La menzione a Bremer e alla sua condizione fisica evidenzia l’attenzione del tecnico alla gestione delle energie, elemento cruciale in una fase della stagione così densa di impegni. Nel complesso, le sue parole trasmettono equilibrio e fiducia nel percorso intrapreso: Tudor sa che la sua Juventus non è ancora perfetta, ma la percepisce viva, intensa e in costruzione. L’idea di provare nuovi moduli e di valorizzare la duttilità dei giocatori testimonia una mentalità moderna, più vicina a quella di un allenatore che vuole evolvere il gioco, non soltanto gestirlo.













