Così non VAR
Pio cinturato, ma non è rigore in Inter-Fiorentina
Incredibile, ma vero: Esposito viene affossato in area con una mossa presa in prestito dal wrestling e niente!
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3 settimane agoon

Pio cinturato, ma non è rigore: è accaduto in Inter-Fiorentina sotto gli occhi strabuzzati dei tifosi sugli spalti di San Siro!
Incredibile, ma vero: Esposito viene affossato in area con una mossa presa in prestito dal wrestling e niente!
L’arbitro non vede, il VAR non interviene! Qualcuno ci spiega perché? Qualcuno ci spieghi a cosa serve il Video Assistant Referee se poi non coadiuva effettivamente il direttore di gara!
Il problema è sempre quello: la difformità di giudizio in casi analoghi. Perché una situazione viene valutata in un modo e una simile in un modo diametralmente opppsto?
Introdotto con l’intento di azzerare gli errori e spazzare via le polemiche, il VAR ha fallito nella sua missione ed è riuscito a fare peggio!
Ha generato più confusione e scatenato maggiori proteste, adombrato le solite ipotesi di complotto ed esacerbato gli animi!
Pio cinturato: VAR spento?
Nello studio di Pressing si analizzano i casi da moviola di Inter-Fiorentina. Così Graziano Cesari:
“Nel primo caso Pio Esposito-Comuzzo non so chi abbia iniziato ad abbracciarsi per prima, concordo con la decisione di Sozza.
Entrambi si disinteressano della palla per creare danno all’avversario ma il danno è reciproco“.
Diversa la seconda casistica: “Come mai il VAR ha avallato la decisione di campo? Pio Esposito cerca di prendere posizione.
Comuzzo si gira dalla parte opposta del pallone e col braccio destro fa un cravattone all’attaccante dell’Inter!
Tentativo di strangolamento direi…”. Lo studio è concorde nel dire che sarebbe stato più giusto assegnare il rigore.
Infine l’episodio del fallo su Bonny, col penalty assegnato ai nerazzurri:
“Lautaro non è in fuorigioco disinteressandosi del pallone e non controlla col braccio.
Viti in scivolata non prende il pallone e merita il secondo giallo. Tutto giusto”.
Arbitri e VAR ancora nella bufera dunque, gli errori non fanno più notizia e tutti, indipendentemente dal colore della maglia, hanno una buona ragione per lamentarsi!















