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Yamal non è Messi!

Una doppia sfida dal sapore Amarcord, che riporta alla mente dei tifosi nerazzurri dolcissimi ricordi…

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Yamal non è Messi!

Yamal non è Messi, parola di Fabio Capello. L’ex tecnico di Milan e Juve non vede un Barcellona imbattibile e suggerisce a Simone Inzaghi come affrontarlo nel modo migliore…

Una doppia sfida dal sapore Amarcord, che riporta alla mente dei tifosi nerazzurri dolcissimi ricordi…

Quelli del Triplete di Mourinho… Anche nel 2010, infatti, la Beneamata incrociò il Barça in semifinale e sappiamo tutti poi come sarebbe finita…

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Clash of the Titans

Quello tra Inter e Barcellona, secondo Fabio Capello, sarà uno scontro tra Titani, una sfida degna delle semifinali di Champions:

Dopo il Bayern, il Barcellona. È la Champions, bellezza, a certe altitudini non si può pretendere di avere la vita facile.

Ma l’Inter ha dimostrato di non soffrire di vertigini. E la semifinale contro i blaugrana sarà un’altra sfida di altissimo livello, complicata certo, ma non impossibile.

La squadra di Flick ha grandissima qualità, individualità importanti e gioca un calcio meno spagnoleggiante che in passato.

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Il tecnico tedesco ama, infatti, la verticalità più del possesso palla a tutti i costi e pretende dai suoi un pressing asfissiante.

Quando perde palla, il Barça ti morde subito le caviglie per riconquistarla. È la sua forza, ma paradossalmente anche l’origine della sua fragilità.

Perché se la pressione va a vuoto, in difesa sono tutt’altro che invalicabili”.

Yamal bravo, ma…

Il Barça là davanti fa paura, ma per quanto forte Yamal di oggi non è Messi del 2010 e allora la difesa dell’Inter può disinnescarlo:

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Come detto, Flick ha un attacco stellare. Per fermarlo servirà estrema applicazione e attenzione.

Ma se l’Inter del Triplete ci è riuscita contro Messi, si può fare pure oggi con Yamal. Leggo paragoni un po’ azzardati su Lamine:

ha un talento da futuro Pallone d’oro e mi dicono sia anche molto umile, però Leo era già unico a 16 anni e posso affermarlo avendolo visto da vicino all’epoca.

Di sicuro, Inzaghi non dovrà permettere a Yamal – ma nemmeno a Raphinha – di avere spazio di fronte a sé:

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a campo aperto, le stelle del Barcellona hanno troppa qualità per essere frenate e Lewandowski è un killer in area.

Ma l’Inter è molto abile a chiudere e mantenere equilibrio, senza comunque rinunciare a ripartire”.

Una macchina da gol, che però spesso scopre il fianco, mostrandosi vulnerabile dietro. Di questa fragilità difensiva dovrà approfittare l’Inter per aver ragione del Barcellona dei giovani talenti Yamal, Gavi e Pedri:

Dirlo dopo la sconfitta di Dortmund pare quasi semplice. Ma io non mi focalizzerei sul ritorno, con i catalani che sono evidentemente entrati in campo forti del 4-0 della settimana prima e un po’ leggeri di testa.

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Piuttosto, Inzaghi prenda di riferimento la gara d’andata. Il Borussia all’Olimpico di Barcellona ha perso in modo netto nel punteggio, ma ha messo a nudo comunque le debolezze difensive dei padroni di casa.

L’Inter dovrà chiaramente essere più solida dei tedeschi – e di sicuro lo è -, ma potrà prendere spunto dal modo di ripartire dei gialloneri.

Il segreto, come detto, è superare la linea di pressione: gli spazi poi ci saranno e Lautaro e Thuram dovranno essere bravi a sfruttarli.

Non solo, evitare di far recuperare palla subito al Barça limiterebbe anche la pericolosità dei tre fenomeni là davanti, Yamal, Lewandowski e Raphinha.

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Ma a quello ci arriviamo dopo. I nerazzurri hanno poi un’arma che può far male ai blaugrana: le palle inattive, se ne è accorto anche il Bayern l’altro giorno.

E poi c’è Lautaro, non solo un attaccante completo, ma soprattutto un capitano capace di dare l’esempio ai compagni.

Il Toro segna, partecipa all’azione e si sacrifica per la squadra come deve fare un vero leader”.

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