Amarcord
VIDEO – Accadde il 27 maggio 1964 – L’Inter, la Coppa e quella sera di 55 anni fa
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4 anni agoon
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RedazioneUn sorridente Angelo Moratti portato in trionfo, sorretto dai suoi ragazzi, mentre stringe la Coppa più ambita. Ecco la foto simbolo del trionfo. Cuori nerazzurri in delirio. 27 maggio 1964, Prater di Vienna, una dolce serata di 50 anni fa. Il Real Madrid che faceva paura, come oggi. I suoi gioielli, carichi di allori e Pesetas: dall’imprendibile Paco Gento ai vecchietti terribili Ferenc Puskás e Alfredo Di Stéfano, dall’arcigno uruguayano Santamaría al raffinato “stregone” Amancio. E poi l’Inter, dall’altra parte, che era arrivata a quella finale con il suo stile inconfondibile: tutti arroccati in difesa e poi via, in contropiede, ad infilzare gli inebetiti avversari. Mariolino Corso, Jair e Sandro Mazzola là davanti; la roccia Burgnich dietro; Carlo Tagnin in mezzo al campo, sempre d’anticipo; l’esperto Luisito Suárez dappertutto, a dispensare petali di classe.
Com’era grande il Prater e com’era ispirato Mazzola. 43 minuti, fucilata dalla distanza e i nerazzurri erano in vantaggio. Ferito nell’orgoglio, il Real reagì, ma prima un palo e poi l’insuperabile Giuliano Sarti gli dissero di no, che quella non era serata. Su una fulminea ripartenza, marchio di fabbrica dell’Inter Herreriana, la Benamata trovò il raddoppio: tiro non irresistibile di Aurelio Milani, papera del portiere Merengue e tutti di nuovo in trionfo. Ma non era finita. A 20 minuti dalla fine, i Blancos riaprirono i giochi con una spettacolare sforbiciata di Felo, ma ormai era scritto che niente e nessuno avrebbe potuto fermare Capitan Picchi e compagni. Al 76°, ennesimo contropiede Inter e ennesimo capolavoro di Sandrino Mazzola, per quella volta non più soltanto il figlio del grande Valentino.
Era tutto vero, era il battesimo dell’Inter tra le grandi d’Europa. Ne sarebbero arrivati altri due, di momenti così: nel 1965, di nuovo un 27 maggio, e nel 2010. Istantanee di un passato glorioso che chissà quando e se ritornerà. Meglio immergersi, per una volta, nei ricordi. In quella indimenticabile notte viennese, con Moratti Senior a stringere la Coppa dei sogni. La prima e, forse, la più bella di tutte.
Luca Gandini
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