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Spalletti: “Fa piacere sentire la passione di Elkann. Nessun ritiro”

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Spalletti

Spalletti, alla vigilia della trasferta del Dall’Ara, presenta la gara tra Bologna e Juventus nella consueta conferenza stampa.

Dare continuità alla vittoria in Champions League contro il Pafos e ritrovare il sorriso anche in campionato dopo la sconfitta del ‘Maradona’ con il Napoli. Questo, a tutti gli effetti, è l’obiettivo della Juventus per la gara di domani.

L’avversario di turno per i bianconeri, però, non è di quelli più semplici: il Bologna, infatti, vuole restare agganciato al treno Champions. Questo, però, è lo stesso pass che vogliono prendersi Spalletti e la Vecchia Signora.

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Insomma: quello del ‘Renato Dall’Ara’ sarà un vero e proprio scontro diretto tra due squadre reduci da momenti differenti. E, alla vigilia del match, il tecnico bianconero interviene in conferenza stampa.

Di seguito, le parole di Luciano Spalletti.

SPALLETTI: LA CONFERENZA STAMPA

Spalletti su Vlahovic

Mister, da poco è arrivata la risposta di Elkann…
“Anche se sono arrivato da poco tempo, coinvolgo tutta la squadra in questo discorso. Fa piacere sentire la forza e la passione di John Elkann e della famiglia per questo club. Ora sta a noi dare sostanza e concretezza a questa passione, onorando il passato e costruendo un futuro dello stesso livello o migliore”.

Con il rientro di Bremer e Rugani, cosa ci dice sul cambio modulo?
“Rugani è utilizzabile, ma in maniera ridotta. Per Bremer, invece, per la delicatezza dell’infortunio avuto è uno di quelli che ha questa disponibilità: ma si vede che ha ancora bisogno di tempo e dobbiamo andarci cauti. Il cambio modulo? Mi stupisco quando sento parlare di schemi e di caselle in campo. Il calcio attuale è un po’ cambiato, non vinci occupando posizioni ma occupando spazi e andando a decidere dove vuoi portare la partita.

Secondo lei Conceicao può diventare più decisivo?
“Questa è un po’ la sua evoluzione: deve andare a cercare di rendere più possibili questi risultati qui, ovvero quello di fare gol ed essere più determinato in fase offensiva. Ha questo spunto micidiale che ti mette poi in condizione di essere in imbarazzo davanti al suo scatto. Dovendo aumentare delle cose, mettiamoci anche un po’ di contrasto, duello, la partita va riempita”.

Cosa bisogna evitare contro il Bologna?
Il Bologna facendo vedere di avere grande qualità: quando gioca vuol decidere le regole: non ha timore di niente e ti indirizza negli spazi che loro vogliono. Per essere bravo a far la partita devi abbattere questi recinti e non devi fare uomo contro uomo, ma devi fare l’uomo oltre l’uomo. Loro li hai lì e questa è una complicazione”.

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PROSEGUE SPALLETTI

Dopo la vittoria contro il Pafos la squadra è più leggera o ci sono ancora dei limiti?
“La personalità è un elemento fondamentale nel calcio. Ma se una volta ce l’aveva chi rischiava la giocata, ora ci vuole questa personalità nell’accettare la partita tutto campo, nell’andare a indirizzarla dove tu vuoi, al di là del gesto tecnico. Ci sono equilibri, bisogna vedere dove dare più forza, dove togliere e dove mettere. La partita va riempita di tutte le cose che esistono nel calcio moderno. Dobbiamo fare passi avanti nella continuità dei duelli, delle corse e rincorse, nel giocare a campo aperto. Fan così: l’Atalanta, la Roma, il Bologna, il Bodo. Una giocata non basta più: se no per 80′ gli altri ti massacrano, ti vengono a stanare se sei inferiorità numerica”.

Quali tasti ha toccato con la squadra per evitare altri primi tempi come quelli visti?
Ci sono due tipi di partita dentro la stessa gara: quello del comportamento di squadra e quello che è uno svolgimento di gioco alla situazione che vai a incontrare di carattere individuale. Il gioco di squadra e poi c’è il gioco individuale che può fare la differenza. Se noi questi episodi individuali abbiamo letture che nessuno si aspetta, su questo diventa difficile poter parlare di tattica, di lavoro di squadra, di esercitazione dentro l’allenamento. C’è un limite, dove questo non si può fare e quello non si può fare”

Si rivede, per percorso e caratteristiche, in Vincenzo Italiano?
“Mi garberebbe, ho 40 anni di più: tornare indietro non si può. Da Italiano si può imparare delle cose, è uno dei giovani più forti che abbiamo”

CONTINUA LA CONFERENZA STAMPA

Ha vissuto in passato situazioni simili?
“Non mi convincerete a non aspettarmi grandi cose dai ragazzi, non mi convincerete a farmi pensare che questi limiti non riusciremo a superarli. Ho accettato di venire credendo questo, nel mio lavoro è sempre stata complicata. Ho creduto qualche volta di non farcela nel mio lavoro ma è corretto ragionare così, un allenatore deve essere condizionato in questa ossessione di poter migliorare questa squadra”.

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Nelle ultime ore ha sentito Elkann? Quanto tempo servirà alla Juventus per tornare vincente?
Sì, l’ho sentito e l’ho anche visto ieri: inoltre, ogni tanto mi manda i suoi pensieri e sono cose che fan piacere. Nel messaggio di oggi ci vuol mettere dentro un futuro, non una cosa immediata: ma noi dobbiamo avere il pensiero di vincere. Quando fai parte di un club di questo livello il tuo pensiero deve andare al massimo del realizzabile, fin quando la matematica non ti condannerà”.

Su possibili ritiri di squadra…
“Non andremo più in ritiro, il ritiro non è mai un luogo ma una condizione mentale. Una condizione, un condizionamento. Non si andrà più perché è una fatica maggiore, a voi non sembrerà così ma io lo so bene. Le ho viste tutte le risposte e le strade da percorrere. A ragazzi che vengono dall’estero e hanno mogli con figli, poi da stasera inizia il viaggio, da stamattina il borsone, poi vai là e dalla mattina alla sera pensi alla partita, ogni cosa diventa corrosione per i muscoli, per la testa”.

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