Serie A
Buffon tra Conte e Allegri
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2 mesi agoon

Buffon tra Conte e Allegri: in pochi possono dire di conoscere meglio gli attuali tecnici di Milan e Napoli rispetto all’ex portiere.
Gigi Buffon li conosce benissimo. Perché Antonio Conte e Massimiliano Allegri li ha avuti alla Juventus, nel lungo ciclo di vittorie bianconere. Nessuno meglio dell’attuale ds della Nazionale può raccontare i due tecnici protagonisti di Milan-Napoli.
Buffon, lei è stato compagno di squadra di Conte alla Juve. Com’era Conte come giocatore?
“Era uno di quei calciatori imprescindibili perché abbinava la bravura tattica e l’istinto per il gol con gli inserimenti. In più, anche se taciturno, insieme ad altri due-tre era l’anima dello spogliatoio”.
Quando nel 2011 è tornato a Torino per allenare la Juventus, cosa l’ha colpita di lui?
“La determinazione feroce che aveva e la chiarezza nella trasmissione dei concetti”.
C’è una frase di Conte che le è rimasta in mente?
“In una delle prime riunioni, forte del suo sapere calcistico e della sua preparazione, ci disse: ‘Questo tipo di giocate si fa in questo modo. Se avete dei dubbi me li chiedete e vi darò la spiegazione, le risposte che cercate. Se non ve la darò, significa che vi sto prendendo in giro e questo non accadrà mai’”.
Buffon tra Conte e Allegri
Per Conte, aver vinto con la Juve, quanto è stato importante per trasmettere a un gruppo reduce da due settimi posti il dna bianconero?
“È stato determinante perché si parla di un uomo che ha vissuto una certa epoca con la Juve. Un periodo fatto di grandi successi che erano caratterizzati dal valore dei giocatori, ma anche dalla capacità di soffrire in determinati momenti. Dall’avere un’attitudine al lavoro che esce dai canoni comuni”.
Quell’attitudine al lavoro l’ha trasferita alla squadra soprattutto durante la preparazione estiva.
“Caspita quanto lavoravamo…”.
C’è un particolare grazie al quale ha capito che Conte sarebbe diventato un grandissimo allenatore?
“Nel 2005-06, a tre giornate dalla fine, abbiamo vinto a Siena e Antonio era il secondo del Siena. A fine incontro mi sono fermato a parlare una decina di minuti con lui e quando l’ho salutato mi sono detto: ‘Questo o lo rinchiudono (ride, ndr) o diventa uno dei più importanti allenatori nella storia del calcio’. È successa la seconda cosa”.
Dei tre suoi scudetti juventini, in quale Conte ha inciso di più?
“Ha inciso in tutti perché non è scontato quel tipo di continuità. Lui ce l’ha fatta avere e non abbiamo mai perso la fame. Ciò premesso, il lavoro svolto il primo anno è stato incredibile”














