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Milan, Pioli al capolinea

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Che la stagione dei rossoneri non fosse proprio una da ricordare lo si era capito fin da subito. Quando perdi il derby 5-1 a inizio campionato ti rendi conto che non puoi competere per obiettivi troppo ambiziosi. E così è stato.
In campionato, dopo un exploit di punti iniziale, i rossoneri hanno abbandonato la lotta scudetto praticamente prima di metà stagione, praticamente in modo parallelo all’eliminazione in Champions League e in Coppa Italia. Sostanzialmente, a fine gennaio l’annata 2023-24 poteva considerarsi quasi conclusa, se non fosse per l’Europa League.
Di fatto, l’ottimo rendimento del 2024 in Serie A è servito solo ad evitare a Pioli di essere risucchiato nella lotta per la qualificazione in Champions League, ma quando si è arrivati al momento decisivo il suo Milan ha calato i remi in barca. Vincere l’Europa League poteva essere il miglior modo per salutare i tifosi del Milan, ma il doppio confronto contro la Roma è stato addirittura peggiore di quello in Champions League contro l’Inter.
Un Milan che non ha mai dato la sensazione di poter passare il turno. Un’eliminazione che è stata il risultato di un primo tempo imbarazzante a Milano e di 20 minuti shock a Roma. Il Milan ha perso la partita ancora prima di giocarla. Inutili gli arrembaggi finali di entrambi i match. In particolare, nell’ultima partita, i rossoneri hanno giocato più di un’ora in superiorità numerica e non sono riusciti a creare quasi niente.
Pioli non è l’unico colpevole, ma certamente ha tante responsabilità. Nell’ultimo anno e mezzo la squadra è completamente involuta a livello di gioco. I rossoneri si basano quasi esclusivamente sulle giocate dei singoli e lasciano delle praterie in difesa. La base dei giocatori è di livello, ma l’organizzazione collettiva latita terribilmente.

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