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Cose mai viste

Tu ce le avevi queste due figurine introvabili?

Se Pizzaballa era la figurina introvabile negli anni ‘60, a togliere il sonno ai collezionisti degli anni ‘90 erano…

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A distanza di oltre vent’anni, il mistero delle figurine di Sergio Volpi e Paolo Poggi rimane ancora irrisolto…

Come Pizzaballa

Se Pizzaballa era la figurina introvabile negli anni ‘60, a togliere il sonno ai collezionisti degli anni ‘90 erano Piero Volpi e Paolo Poggi: due stickers quasi impossibili da scovare sotto la carta che avvolgeva i chewing-gum Topps. Leggende di ogni genere cominciarono a circolare incontrollate: per alcuni le due figurine in questione sarebbero state stampate per una tiratura massima di 100 esemplari, ad altri invece era capitato, dicono, di trovarle addirittura entrambe in un colpo solo! Ancora oggi c’è chi sarebbe disposto a far follie per averle!

La carta d’identità di Volpi

Originario di Cossirano è cresciuto calcisticamente nel Brescia. Fa la sua prima esperienza di rilievo nella stagione 1994-1995 in prestito alla Carrarese, in Serie C1, dove fa registrare 23 presenze ed un gol. Ritornato al Brescia, disputa una stagione in Serie B 1995-1996, prima di passare al Bari sempre nel campionato cadetto. Al termine dell’annata 1996-1997 la squadra pugliese viene promossa in Serie A categoria nella quale Volpi fa il suo esordio il 31 agosto 1997 nella sfida Bari-Parma0-2. Nella stessa stagione segna anche il suo primo gol nel massimo campionato, il 9 novembre 1997 in Bari-Roma 1-3.

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Durante la stagione 1997-1998, insieme al calciatore Paolo Poggi, diviene particolarmente famoso poiché le figurine dei due giocatori, vendute insieme ad una marca di gomme da masticare, erano a detta di molti collezionisti introvabili. Il caso viene rilanciato dai media, quando l’azienda produttrice della gomma da masticare venne convocata a Mi manda Raitre.

Nel luglio 1998 viene acquistato dal Venezia, sempre in Serie A, dove trova l’allenatore Walter Novellino. Dopo due anni di permanenza nella società veneta, nella stagione 2000-2001 scende di categoria seguendo Novellino al Piacenza. Fa il suo debutto con la maglia biancorossa il 13 agosto 2000 nella vittoria per 1-0 in casa del Monza valida per la fase a gironi di Coppa Italia. Segna il suo primo gol con la nuova maglia il successivo 26 novembre nel pareggio per 1-1 contro l’Ancona. Con il Piacenza ottiene una promozione in Serie A, e poi un dodicesimo posto nell’annata successiva, nella quale veste la fascia di capitano.

Nel 2002 il nuovo presidente della SampdoriaRiccardo Garrone, già storico sponsor della società, si rivolge a Novellino con lo scopo di riportare la squadra, all’epoca militante in Serie B, nel massimo campionato. L’allenatore accetta l’incarico, e porta con sé Volpi. Il debutto con i genovesi avviene il 18 agosto 2002 nella partita contro il Siena di Coppa Italia nella quale Volpi segna una rete e veste la fascia di capitano dopo l’uscita dal campo di Francesco Flachi. Al termine della stagione la squadra ottiene la promozione in Serie A con Volpi che realizza 8 gol, suo record di marcature.

Con la Sampdoria continua a giocare titolare anche in Serie A, facendo il suo debutto in Coppa UEFA nell’annata 2005-2006, competizione nella quale segna una gol su punizione nella partita vinta per 3-1 sul campo dell’Halmstad. Nella stagione 2007-2008 gioca ancora come capitano nella Sampdoria. A partire dal girone di ritorno, tuttavia, Walter Mazzarri lo esclude dalla formazione titolare a causa del rendimento negativo della squadra, e Volpi cede la fascia di capitano ad Angelo Palombo.

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Il 10 giugno 2008, dopo sei anni a Genova, la società gli consente di rescindere consensualmente il contratto. Viene ingaggiato dal Bologna, neopromosso in Serie A. Il 19 ottobre 2008 firma il suo primo goal, su punizione, con la maglia rossoblù nel match casalingo contro la Lazio (3-1). Firma un gol utile ai fini della salvezza per il Bologna al 94′ minuto contro il Lecce, realizzando il 2-1 finale.

Il 7 luglio 2009 viene comprato dalla Reggina, compagine militante in Serie B, dove ritrova per l’ennesima volta l’allenatore di Montemarano. Il 29 gennaio 2010 viene ceduto con la formula del prestito all’Atalanta, tornando quindi in Serie A.

Il 2 luglio 2010 rescinde il contratto con la Calcio Reggina. Il 16 luglio seguente trova un accordo con il Piacenza, tornando così a giocare nella città emiliana, in una squadra composta prevalentemente da giovani.

Nella prima partita ufficiale dopo il ritorno al Piacenza, il secondo turno di Coppa Italia contro la Virtus Lanciano, segna il gol del momentaneo 1-1 nella partita poi terminata 5-3. Durante la stagione, però, perde il posto da titolare, dopo gli acquisti di Edoardo Catinali e Isaac Cofie. A fine stagione totalizza 19 partite in campionato, una nei play-out e due in Coppa Italia con un gol.

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Il 6 luglio 2011 annuncia il ritiro dal calcio giocato.

La carta d’identità di Poggi

Inizia a giocare nelle giovanili della squadra della sua città, il Venezia, dove rimane per tre stagioni, dal 1989 al 1992 (due in Serie C1 e una in Serie B). Nell’estate 1992 passa nelle file del Torino per 5 miliardi di lire, con cui esordisce in Serie A il 22 novembre 1992 in Torino-Juventus (1-2). Con i granata disputa, in due stagioni, 43 partite e segna 6 gol. Contribuisce anche alla conquista della Coppa Italia 1992-1993 (attualmente ultimo trofeo della squadra granata) segnando due gol, curiosamente entrambi nella stracittadina contro la Juventus.

Nel mercato estivo del 1994 passa in comproprietà all’Udinese in Serie B, giocando 36 partite con 11 gol all’attivo. Contribuisce alla promozione dei friulani in Serie A tramite il secondo posto finale in campionato. Nella stagione 1995-1996 ritrova Alberto Zaccheroni(già suo allenatore nel Venezia) e gioca 31 partite con 9 gol. Nella stagione successiva disputa 32 gare segnando 13 marcature, formando, con il tedesco Oliver Bierhoff e il brasiliano Márcio Amoroso, il trio d’attacco che porta l’Udinese alla conquista del quinto posto e della prima storica partecipazione alla Coppa UEFA. Nella stagione 1997-1998 segna 10 reti in 31 partite di campionato, mentre in Coppa UEFA gioca 4 partite segnando 2 gol: uno al Klub Sportowy Widzew Łódź e uno all’Ajax, entrambi in casa. A fine campionato l’Udinese raggiunge il terzo posto in classifica.

Durante la stagione 1997-1998, insieme al calciatore Sergio Volpi, divenne particolarmente famoso poiché le figurine dei due giocatori, vendute insieme a una marca di gomme da masticare, erano a detta di molti collezionisti introvabili, tanto da sollevare anche un’interrogazione parlamentare. Con i bianconeri Poggi giocherà un altro campionato e mezzo, fino al mercato di gennaio del 2000, quando viene acquistato dalla Roma allenata da Fabio Capello; con i capitolini gioca 11 partite, senza realizzare reti.

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Nel gennaio 2001, dopo sei mesi senza giocare nella Roma, passa in prestito al Bari, dove disputa 17 partite e realizza 4 gol, non sufficienti a evitare la retrocessione in Serie B. Nell’estate 2001 rientra in un ampio scambio di giocatori con il Parma e i ducali lo girano in prestito al Piacenza, che gli avevano concesso anche la scelta di andare al  Chievo. Con i biancorossi, il 2 dicembre 2001 in FiorentinaPiacenza (1-3), segna, dopo 8 secondi, quello che, per esattamente 19 anni, è stato il gol più veloce della storia della Serie A a girone unico e dei campionati professionistici italiani: il record è stato battuto il 20 dicembre 2020 da Rafael Leão, che in SassuoloMilan (1-2) della Serie A 2020-2021 ha segnato il primo punto della partita (e a favore dei rossoneri) dopo soli 6,76 secondi. In coppia con Dario Hübner realizza 3 reti in 29 partite, che valgono una salvezza all’ultimo respiro.

In seguito torna al Venezia in Serie B, accettando una forte riduzione dell’ingaggio; vi rimane per due stagioni, intervallate da una parentesi in Serie A nell’Ancona. Nel 2004 scende in Serie C1 al Mantova (dove ritrova Hubner, suo partner a Piacenza e Ancona), conquistando la promozione in Serie B e contribuendo al raggiungimento di play-off nella serie cadetta, dove segnando diventa il marcatore più anziano in assoluto della storia dei play-off. Il suo gol su rigore è stato l’ultimo segnato in una partita ufficiale allo Stadio Delle Alpi di Torino.

Conclude la carriera nella stagione 2008-2009, dopo un ulteriore triennio al Venezia.

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