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Buffon presenta il suo libro: “Dopo che si cade, bisogna rialzarsi”
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7 mesi agoon

Buffon presenta il suo libro al Salone di Torino “Cadere, rialzarsi, cadere rialzarsi” e si sofferma anche su qualche aneddoto personale.
Buffon presenta il suo libro
Gigi Buffon ha presentato il suo libro al Salone di Torino (“Cadere, rialzarsi, cadere, rialzarsi”), spiegando di aver voluto racchiudere “una metafora che ha rappresentato me per il ruolo e poi rappresenta tutti per tutta la vita. Se uno decide di essere protagonista, in questo percorso ci sono varie cadute, poi è importante trovare il motivo per rialzarsi”.
La gente considera l’attuale capo delegazione della Nazionale azzurra il portiere più forte di tutti i tempi:
“L’affetto della gente è un qualcosa che riconosco sempre e spesso anche fuori dall’Italia. Di solito questa cosa mi stupisce, perché alla fine non so cosa ho fatto di così speciale, ho fatto solo il mio lavoro e sapevo fare solo quello. Mi sono anche divertito e mi hanno pagato bene e mi ha dato fama. Allegri mi diceva: “Te gigione sei bellissimo perché vivi in un totale stato di incoscienza, ma questa è la tua forza”. Ogni tanto ci ripenso e penso che forse è vero”.
Il bidone dell’immondizia
L’ex numero uno ha parlato anche di campo con diversi aneddoti personali, pure il più doloroso che rispolvera l’eliminazione dalla Champions League del 2018 dopo aver sfiorato la grande rimonta al Bernabeu contro il Real Madrid di Cristiano Ronaldo. Quel post partita in cui ha paragonato il cuore dell’arbitro a un bidone dell’immondizia, per aver concesso il calcio di rigore alla formazione di casa (gli costò anche il rosso per proteste), lo ha definito, sorridendo, “uno dei punti più alti della mia carriera. Ora che è passato qualche anno mi vergogno dell’intervista che ho fatto, di quello che ho detto. Avevo già una certa età, rappresentavo qualcuno, ero il capitano.
Le mie fortune o sfortune dipendevano solo da me. Però devo anche dire che se tornassi indietro ridirei le stesse cose. In quel momento, riuscire a far sbollire quell’amarezza, non era solo una partita persa, era qualcosa di speciale, una rimonta epica, in uno stadio epico, con un gruppo che aveva dimostrato un carattere e un’unione incredibile, dei pazzi e dei sognatori. Il giorno prima della partita ci parlavamo e quello è stato il più grande dispiacere. Ad oggi io non so ancora perché sono stato espulso e quindi l’arrabbiatura alle interviste era anche per quello. È stata la partita più bella dove sono stato coinvolto”.
















