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Inter, il pagellone 2014/2015: Icardi e Handanovic su tutti, ma quanti flop
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11 anni agoon
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Redazione
HANDANOVIC: si è confermato anche in questa stagione come il top player assoluto dell’Inter, il giocatore invidiato da tante big d’Europa. Samir in estate lascerà con ogni probabilità il nerazzurro proprio perché la Beneamata non è più tra le grandi del Vecchio Continente. Gli errori di fine campionato non macchiano un’altra stagione di altissimo livello. Voto 8
CARRIZO: ha decretato l’eliminazione dell’Inter in Europa League con le sue papere. Voto 4
JONATHAN: i continui problemi muscolari e la concorrenza lo hanno messo fuori causa, il brasiliano è ancora nella rosa dell’Inter solo sulla carta. Voto 5
JUAN JESUS: paragonato a Lucio al suo arrivo all’Inter nel 2012, è impressionante l’involuzione che ha subito sotto Mancini. Balbettante e insicuro al centro, ha ritrovato un po’ di smalto sulla fascia. Ma che delusione. Voto 4,5
VIDIC: arriva con il suono delle fanfare ed è una delle principali cause del flop di Mazzarri, che puntava ciecamente (è proprio il caso di dirlo) su di lui. Escluso inizialmente da Mancini, cresce nel finale di stagione quando nonostante tutto dimostra di essere il centrale più affidabile. Voto 5
DODO’: ai primi fuochi del precampionato non è corrisposto un eguale rendimento nella prima parte di stagione. Con Mancini e il cambio di modulo è passato dalla padella alla brace. Poi l’infortunio al menisco. Voto 5
RANOCCHIA: erede della fascia di Zanetti, ne ha sentito terribilmente il peso. Come il compagno di reparto Juan Jesus è andato in bambola quando Mancini ha imposto alla squadra un atteggiamento offensivo, rendendo più esposta la difesa. Una seconda metà di stagione infernale, cosparsa di errori madornali e poche prestazioni positive, qualcuno si chiede se vale un posto nell’Inter. Voto 4,5
FELIPE: preso come stampella per una difesa allo sbando, se la cava discretamente nelle poche uscite che Mancini gli ha regalato. Voto 6
ANDREOLLI: si ricorda soprattutto per la pallonata a Mancini. Nonostante i due anni in panchina, ha ancora diverse pretendenti: in estate potrebbe levare le tende. Voto 6
CAMPAGNARO: i tanti infortuni muscolari hanno costellato la sua sfortunata esperienza in nerazzurro. E’ pronto al rilancio in Spagna. Voto 6
D’AMBROSIO: una buona stagione per il terzino campano. E’ titolare sia con Mazzarri che con Mancini, e vince quasi sempre il ballottaggio per un posto dal 1’ con Santon e Nagatomo. Voto 6,5.
NAGATOMO: la pubalgia e i tanti problemi muscolari hanno condizionato il Samurai, pallida ombra di quello delle passate stagioni. Dopo gli infortuni stenta a riprendersi il posto da titolare. Voto 5,5
SANTON: l’ex Newcastle ha seguito la parabola degli acquisti invernali nerazzurri. Una buona partenza e poi il netto calo fisico, che gli è costato il posto da titolare a favore di Juan Jesus e D’Ambrosio. Voto 6
KOVACIC: è stato spesso il faro nella buia notte mazzarriana. Con Mancini il problema è stato soprattutto tattico: schierato come attaccante esterno, poi trequartista, poi interno, non è riuscito mai a trovare la sua collocazione giusta e a rendere al meglio. Il bagaglio tecnico è enorme, ma l’immenso potenziale non è stato sfruttato a dovere, non è arrivato il salto di qualità che si attendeva in questa stagione. Vendere però un talento di 21 anni dal futuro assicurato pare un suicidio. Voto 6,5.
GUARIN: uno dei simboli dell’Inter schizofrenica di questa stagione. Accantonato da Mazzarri, è un elemento imprescindibile della formazione di Mancini e dopo le prime discutibili prestazioni acquista fiducia e cresce, diventando uno dei leader indiscussi della squadra. Poi di nuovo alterna sprazzi di grande calcio ad errori assurdi, palloni persi, tiri sballati. Inaffidabile, e San Siro continua a non amarlo. Voto 5,5
KUZMANOVIC: tappabuchi con Mazzarri, il Kuz è sparito dai radar dopo gli arrivi di Shaqiri e Brozovic. Gli infortuni hanno poi complicato tutto. Voto 5,5
MEDEL: stagione complicata per il Pitbull, che al primo anno in Italia ha dovuto barcamenarsi nel ruolo di regista in questa Inter psicotica. Il cileno, che oltre a fare da frangiflutti ha anche il compito di impostare la manovra, non è stato al livello del Mondiale, ma il suo impegno non è mai mancato. Voto 6
OBI: Con Mazzarri gioca qualche partita discreta, Mancini non lo vede. Sarà una preziosa pedina di scambio per il mercato estivo. Voto 6
GNOUKOURI: poche gare non bastano per paragonarlo a Vieira, ma il ragazzo ha stoffa. Si parla però già di un prestito… Voto 6,5
HERNANES: un anno altalenante per il Profeta. Dopo una prima parte di stagione scialba a causa delle scorie post Mondiale, perde il posto da titolare con l’arrivo di Mancini per poi ritrovarlo grazie al tracollo di Shaqiri. E’ protagonista di un buon finale di stagione. Voto 6,5
SHAQIRI: l’uomo della Champions si è trasformato nel fiasco più clamoroso del mercato invernale. Lo svizzero dopo una partenza sprint si è perso, probabilmente per problemi di ambientamento, e la contemporanea crescita di Hernanes lo ha condannato alla panchina. Voto 5
BROZOVIC: inserito a gennaio nella mediana nerazzurra, dopo un avvio molto promettente aveva scatenato l’entusiasmo dei tifosi. Con il passare delle settimane si è invece involuto, adeguandosi ai compagni. Voto 6
M’VILA: nervoso e fuori condizione, subito scaricato a gennaio. La sua esperienza a Milano è stata un incubo, sia per lui che per i tifosi, che si aspettavano ben altro giocatore. Lentezza pachidermica. Voto 4
OSVALDO: è l’unico acquisto che ha soddisfatto, almeno in parte, le attese iniziali. Sette reti nonostante i diversi infortuni, che ne hanno minato il rendimento. Poi è arrivata la scena isterica con Mancini e Icardi e il successivo “esilio” nel suo Paese natale. Voto 5
PALACIO: la stagione del Trenza si divide in due parti. Dopo lo strazio della prima metà di campionato, l’argentino si è completamente ritrovato, diventando uno degli uomini cardine della rincorsa all’Europa League poi sfumata. Voto 7.
ICARDI: alcune battute a vuoto, ma anche una media reti stratosferica, con 27 gol in 48 presenze stagionali. Senza il suo apporto (ha segnato oltre il 35% delle reti nerazzurre in campionato) l’Inter avrebbe quasi lottato per non retrocedere. Scongiurato il “sacrificio” a giugno, Mancini lo ha incatenato al club, consapevole che senza Maurito non si va da nessuna parte. Voto 8,5
BONAZZOLI: il giovanissimo attaccante ha giocato con personalità gli spezzoni di partita concessi da Mazzarri. L’arrivo di Mancini e l’annuncio del trasferimento alla Samp in estate l’hanno penalizzato: in pratica da Natale non ha più toccato il pallone. Voto 6
PODOLSKI: tra la panchina e la bocciofila, 6 mesi da turista per zio Poldi, una delle delusioni (ma in gran parte annunciata) del mercato invernale. Impacciato, macchinoso e fuori condizione, ha avuto un acuto con Roma e Udinese sempre da subentrante, prima di ripiombare nell’anonimato. Il classico bidone. Voto 4
PUSCAS: un altro giovane destinato a partire in estate per mancanza di spazio. Ignorato da Mazzarri, è stato lodato da Mancini che però se ne è dimenticato presto. Voto 6
MAZZARRI: fallimento su tutta la linea per il tecnico toscano, esonerato a furor di popolo. Voto 4
MANCINI: ha cambiato la mentalità dei giocatori, che dopo i mesi da amebe sotto la gestione Mazzarri hanno cominciato a proporre un gioco offensivo. Il rovescio della medaglia è stato il tracollo della tenuta difensiva, che ha affossato non solo le speranze di Champions, ma anche di Europa League: un flop colossale, considerato il mercato sontuoso di gennaio. Voto 5
THOHIR: la prima vera stagione della sua proprietà si è conclusa con un flop clamoroso: niente Europa, regole del Fair Play finanziario non rispettate, dubbi sul suo patrimonio. “Investirò nell’Inter, darò una squadra competitiva a Mancini”, continua a ripetere. Aspettiamo i fatti, a un anno e mezzo dal suo insediamento. Voto 5
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