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Spalletti prepara il ritorno a Napoli: le parole del tecnico bianconero
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2 giorni agoon

Spalletti, dopo la vittoria in Coppa Italia contro l’Udinese, è intervenuto parlando anche della sfida di domenica tra Juventus e Napoli.
La Juventus supera 2-0 l’Udinese ed accede ai Quarti di Finale di Coppa Italia. Con 2 reti segnate ed altrettante annullate, la Vecchia Signora conquista la terza vittoria consecutiva tra tutte le competizioni e accede al turno successivo. Nel prossimo impegno della competizione nazionale, i bianconeri affronteranno la vincente della gara tra Atalanta e Genoa.
La testa della Juventus e quella di Luciano Spalletti, ovviamente, è già proiettata alla prossima sfida di campionato. Ovvero quella di Napoli, un appuntamento molto speciale per il tecnico di toscano.
Di seguito, le parole di Spalletti al termine del match dell’Allianz Stadium.
SPALLETTI E LA DEDICA A NERI E FERRAMOSCA
“Il 15 dicembre ricorre all’anniversario della scomparsa di Neri e Ferramosca, accaduta dopo un allenamento di questi ragazzi. Siccome venerdì c’è la cena dedicata a questo anniversario, alla quale io ho sempre partecipato, mi faceva piacere ricordare questo momento. Dedichiamo la vittoria a loro ed alle loro famiglie”.
LA METAFORA DI SPALLETTI
“Abbiamo giocato una discreta partita, dove abbiamo fatto tutto tutto. In particolare perché quando affronti squadre come l’Udinese che hanno gamba, corsa e profondità di corsa, il pericolo è sempre poi quando perdi palla. Invece siamo sempre stati in equilibrio, non abbiamo mai concesso il fianco e l’abbiamo fatta girare anche bene e ci siamo procurati delle situazioni importanti. Sicuramente potevamo gestire meglio alcune situazioni e, visto il livello di calcio e il livello di qualità che dobbiamo andare ad acchiappare, sono cose da sfruttare. Perché poi riuscire a gestire le partite così in maniera quasi totale diventa difficile”.
SU DAVID ED OPENDA
“Entrambe i giocatori sono attaccanti centrali. Uno è bravissimo tecnicamente, mentre l’altro è molto relazionale con la squadra, perché quando viene incontro sa fare circolare la palla bene, sa metterla con i giri giusti e dentro l’area di rigore si muove benissimo. E quando la squadra costringe gli avversari ad abbassarsi, lui dal meglio di se. Poi naturalmente l’impatto fisico anche se ce l’ha, ce l’ha per quella che è la sua costituzione e la sua forza.
Openda, invece, è più bravo ad attaccare la profondità: va negli spazi, ha bisogno della palla in profondità ed è meno relazionale. Poi, però, si compensano a vicenda e possono giocare insieme: uno viene e l’altro va”.
SPALLETTI SUL RITORNO A NAPOLI
Il tecnico bianconero, poi, si sofferma sulla sfida di domenica quando farà ritorno a Napoli:
“Sarà un’emozione incandescente, perché lì ho tantissimi amici e bambini che mi aspettano. Non conterà come verrò accolto, ma il sentimento nei loro confronti che è quello di una persona che gli vuole il massimo del bene”.













