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La società Juventus sotto accusa: basta mediocrità!

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CDA Juve

La società è sotto accusa! La sconfitta per 1-0 della Juventus contro la Lazio segna un altro capitolo amaro di una stagione che appare sempre più avvitata. Un risultato che non solo mette in ulteriore evidenza i problemi sul campo, ma solleva dubbi pesanti sulla guida tecnica, sui giocatori e sulla governance della società. I tifosi sono stufi.

Tudor e giocatori, tutta mediocrità

Innanzitutto, va detto chiaro che la Juventus è entrata in campo già in salita: il gol di Toma Basic arrivato dopo soli nove minuti ha congelato ogni velleità di reazione. Un episodio che nasce da un gravissimo errore di David che regala palla agli avversari!
Il canadese mai pervenuto non ha azzeccato una prestazione positiva, non fa differenza se non solamente in negativo, non si sente in campo, corre a vuoto, non dà certezze!
Un attaccante che non garantisce né protezione né veleno, che sbaglia l’uscita difensiva che porta al gol e rimane anonimo nel resto della partita. Non è accettabile che un top-player, questo dovrebbe essere, produca un rendimento tanto opaco!

Poi, va analizzata la figura di Igor Tudor e le sue scelte: l’allenatore croato ha puntato su un modulo poco lucido, con un attacco che non dà segnali di sintonia (in particolare quel binomio con Jonathan David) e una reazione tardiva che non porta frutti.
Dispiace per la persona di Igor Tudor ma anche lui sembra non capirci più niente, la situazione complessiva sembra non essere in pugno! La panchina traballa…
Le sostituzioni, troppo lente o sbagliate, non hanno cambiato il corso della partita. In definitiva, Tudor rischia di aver perso la mano sul gruppo.

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La società e la proprietà

Per quanto riguarda la società e la proprietà, la sconfitta di Roma è la conferma di scelte complessivamente fallimentari: investimenti che non si traducono in prestazioni, comunicazione da rivedere, mancanza di un progetto chiaro.
Non basta un coach mediocre e un acquisto titolato ogni tanto: serve continuità, identità, mentalità vincente!
I tifosi ne fanno ormai una questione di sopportazione: la pazienza è finita, le lacrime dell’orgoglio juventino stanno diventando rabbia. Il brand Juventus richiede ambizione, e quel brand oggi è in stallo.

Infine, è il momento di far emergere la frustrazione di chi assiste a queste prove senza speranza.
I tifosi sono stufi!
È legittimo chiedere trasparenza, responsabilità, cambiamenti concreti. Perché, pur mantenendo valori e storia, la Juventus non può più accontentarsi di essere mediocre.
Questa sconfitta non rappresenta solo un ko in trasferta, ma simboleggia una crisi complessa, tecnica, societaria e morale, che la Juventus deve affrontare con decisione.
Non basta cambiare un nome in panchina o un volto in campo serve un reset profondo, un rinnovamento vero.
John Elkann cosa fa?
Juventus, dove sei?

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