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Pazza Inter

La Supercoppa, un pretesto per fallire in Serie A

Tra vecchie conoscenze e futuri compagni, la vincente della Coppa Italia affronta la squadra campione d’Italia, dopo un’inutile semifinale che ha solo tolto energie…

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È un po’ un paradosso, ma vogliamo leggere sotto questa chiave di lettura la sfida che questa sera attende l’Inter di Simone Inzaghi contro il Napoli di Walter Mazzarri. Più che una semplice partita quella che assegnerà il primo trofeo della stagione 2023/2024. Tra vecchie conoscenze e futuri compagni, la vincente della Coppa Italia affronta la squadra campione d’Italia, dopo un’inutile semifinale che ha solo tolto energie a beneficio di uno spettacolo (quale, di preciso?) che poteva tranquillamente essere offerto anche all’interno del confine italiano.

Ma questo è un discorso che solo in minima parte vogliamo analizzare, perché l’Inter questa sera è chiamata a rispettare i favori del pronostico. Ed è questo che ci interessa analizzare. Alla sfida contro i partenopei, i nerazzurri arrivano da favoriti. Non c’è lo Scudetto cucito sul petto, ma c’è una classifica in Serie A che parla di venti punti di differenza tra le due formazioni. Una stagione nata sotto una cattivissima stella per il Napoli, sotto una buonissima luce, invece, per i nerazzurri. Che da ieri sera, però, non sono più la capolista della Serie A. È vero, c’è la partita con l’Atalanta da recuperare a fine febbraio, ma il recente passato pensiamo che abbia già insegnato alla banda di Inzaghi a non considerare quei 3 punti potenziali come effettivi. L’ultima volta, due anni fa a Bologna, questa differenza è valsa uno scudetto finito nella bacheca dell’altra sponda del Naviglio. Ed è qui che allora vogliamo insinuare un dubbio. Ma se la Supercoppa fosse un pretesto per fallire in Serie A? Pure ipotesi, ma neanche troppo. L’Inter arriva a questa sfida in quello che forse è da considerarsi il miglior momento di sempre nella gestione Inzaghi. Con certezze solidissime, con convinzioni ben oltre l’auspicabile a inizio stagione, con un gruppo compatto e con un ambiente che crede fortemente nella seconda stella. Insomma, ci sono davvero tutti gli ingredienti per far sì che un’eventuale ko crei un effetto a catena devastante. Sì perché, calendario alla mano, non ci sarebbe neanche il tempo di digerire un’ipotetica sconfitta in Supercoppa Italiana. Domenica sera alle 20.45 l’Inter andrà a Firenze per una delicatissima trasferta di campionato, la settimana successiva a San Siro arriverà la Juventus per quel match che definirlo “big” quest’anno è più che riduttivo. Insomma, nella peggiore delle ipotesi, tra poco meno di due settimane l’Inter si potrebbe ritrovare a -7 dalla Juventus capolista (con una partita da recuperare) e con un trofeo sfumato. Nella migliore, con un altro trofeo in bacheca e di nuovo a +2 dai bianconeri (sempre con l’asterisco della gara da recuperare contro l’Atalanta). Insomma, questa sera a Riyad parte il primo crocevia della stagione nerazzurra. Tre gare per raccontare all’Italia dove veramente vuole arrivare questa squadra. Questa sera comincia la strada verso il Paradiso oppure la discesa verso l’inferno, proprio come la Supercoppa fosse un pretesto per fallire in Serie A. Non a caso, lo stesso Simone Inzaghi durante la conferenza stampa ha voluto mandare il primo messaggio ad Allegri, che in questo format della Supercoppa non ci ha mai messo il muso, per usare un termine a lui caro. «Quale cavallo è l’Inter? Non mi intendo di ippica, mi intendo di Inter e di calcio, quello che facevo da bambino era solo giocare a pallone. Mi piace continuarlo a fare anche oggi, qualche volta anche con i ragazzi, a volte a casa coi bambini», le parole del tecnico nerazzurro in risposta a quelle del collega bianconero. La sfida tra Inter e Juventus comincia per davvero questa sera, a un totale di 4.067 chilometri di distanza in linea d’aria da Milano.

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