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Pazza Inter

Inter, l’importanza del cortomusismo

I nerazzurri hanno vinto una gara insidiosa e tosta dove i padroni di casa hanno spinto con insistenza…

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Inter, l’importanza del cortomusismo!

L’Inter vince a Firenze per 1-0 contro la Fiorentina grazie alla rete di Lautaro Martinez nella prima frazione di gioco e porta a casa tre punti di vitale importanza, soprattutto perché arrivano in un week end dove la Juventus è stata fermata in casa dall’Empoli che ha imposto – inaspettatamente – il pareggio allo Juventus Stadium.

I nerazzurri hanno vinto una gara insidiosa e tosta dove i padroni di casa hanno spinto con insistenza, specialmente nella ripresa, senza però costruire grandi occasioni per trovare il pareggio, eccezion fatta per il rigore malamente sbagliato da Nico Gonzalez.

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Lautaro e compagni hanno dimostrato di saper soffrire e di compattarsi in un momento di difficoltà quale poteva essere una trasferta su un campo storicamente ricco di insidie senza due pedine fondamentali del centrocampo come Calhanoglu e Barella.

La difesa nerazzurra, infatti, pur costretta a rintanarsi nella propria area di rigore è stata letteralmente invalicabile per gli attaccanti della Fiorentina che hanno tentato, invano, di scalfire il muro eretto da Pavard, De Vrij, Bastoni e, in un secondo momento, dai subentranti Bisseck e Acerbi, fondamentali nel farsi trovare pronti nei momenti in cui il pallone scottava maggiormente.

La cosa più importante di questi tre punti, oltre al fatto di aver recuperato e superato la Juventus in un turno che – calendario alla mano – appariva come decisamente più morbido per i bianconeri, è la dimostrazione

di come l’Inter abbia tanti abiti da poter indossare e, di conseguenza, di poter scegliere l’abito che maggiormente si confà all’occasione.

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Se nelle sfide contro Lazio e Napoli della Supercoppa italiana giocata in terra araba l’Inter aveva sfoggiato l’abito elegante mostrando una qualità inarrivabile per le avversarie, contro la Fiorentina Inzaghi ha scelto un vestito decisamente più modesto e più idoneo per una sfida dove era necessario

sporcarsi assai le mani per tornare a Milano con il bottino pieno nelle tasche. Questa capacità camaleontica dei nerazzurri è un’ ulteriore arma nell’arsenale di Inzaghi e non può non incutere ulteriore timore negli avversari perché un conto è vincere giocando

bene e portando ogni partita nel terreno più congeniale, ben diverso è aver anche la capacità di sapersi adattare ad ogni situazione di gioco potendo snaturare, nei limiti di quanto possibile, il proprio approccio alla partita rimandando comunque efficaci e letali.

I nerazzurri a Firenze hanno lasciato il pallino del gioco ai rivali agendo solo di rimessa e in ripartenza cercando di sfruttare gli ampi spazi lasciati da una Fiorentina che attaccava con tanti uomini posizionati nella metà campo

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avversaria e, in questo senso, è emblematica la ripartenza di Marcus Thuram, anche se l’esito finale non è stato proprio dei migliori.

Per citare una delle tante battute di Max Allegri, infatti, l’Inter ha vinto di “corto muso”, mettendo il musetto davanti nel primo tempo con l’incornata vincente di Lautaro Martinez e sapendosi difendere fino ai margini della propria area di rigore respingendo qualsiasi assalto dei Viola.

In una sfida infinita come quella che si preannuncia in questa stagione tra Inter e Juventus, i nerazzurri danno l’impressione di poter avere più carte a disposizione da pescare

dal proprio mazzo e pazienza se secondo l’allenatore livornese han dato prova di esser permalosi perché in casa Inter c’è un solo obiettivo da qui fino a giugno e le chiacchiere devono stare a zero, come peraltro affermato

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dal capitano Lautaro Martinez con un granitico “proseguiamo per la nostra strada senza guardare e parlare di nessuno” apparso sui propri profili social.

Questa vittoria a Firenze, soprattutto per le modalità e per un corto muso come piacevole scoperta a tinte nerazzurre, rischia di essere una spallata di notevole intensità in un testa a testa davvero avvincente.

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