Editoriale – Inter, non servono nuovi dirigenti se non si lavora in sintonia con il tecnico

Il nuovo corso interista tragato Thohir porterà volti nuovi in società dopo la dipartita di Marco Branca. Il magnate asiatico dovrebbe innanzitutto conferire maggiori poteri ad un morattiano DOC come Piero Ausilio che a sua volta verrebbe affiancato da una nuova figura. Girano i nomi di Walter Sabatini, Leonardo e Gabriele Oriali (per gli ultimi due sarebbe un gradito ritorno), ma il pilastro fondamentale dal quale deve ripartire la nuova Inter deve essere uno solo: la dirigenza deve lavorare in sintonia con il tecnico, una cosa praticamente mai successa nell’era Massimo Moratti. Solo nelle gestioni Mancini e Mourinho la dirigenza ha supportato in tutto e per tutto le richieste dei rispettivi tecnici, anche se nell’anno del Triplete è giusto ricordare che Mourinho voleva i fidi Carvalho e Deco e Branca gli mise sul piatto Sneijder e Lucio… Poi, dopo la dipartita del tecnico di Setubal, Benitez, Gasperini, Ranieri, Stramaccioni e anche Mazzarri non sono mai stati messi in condizione per lavorare in conformità con i propri rispettivi credi calcistici.



Thohir, prima di investire, deve assolutamente capire questo concetto, altrimenti per l’Inter sarà sempre la solita storia.