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Milan-Como in Australia: ok della UEFA
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2 mesi agoon

Milan-Como in Australia: era nell’aria da diverso tempo, ma ora è arrivato anche l’OK della UEFA. Si giocherà in Australia.
Adesso manca solo l’ufficialità: la Uefa ha dato il suo benestare a giocare la partita di Serie A Milan-Como a Perth, in Australia. Sebbene la decisione, unita a quella di Villarreal-Barcellona di Liga spagnola. Sia stata presa in via del tutto eccezionale specificando che non potrà in nessun caso rappresentare un precedente:
“La Uefa ha ribadito oggi la sua chiara opposizione allo svolgimento di partite di campionato nazionale all’estero. Dopo la riunione del suo Comitato Esecutivo a Tirana il mese scorso, la Uefa – si legge nel comunicato – ha avviato ulteriori consultazioni con le parti interessate per valutare la portata delle implicazioni della questione, a seguito delle richieste ricevute dalle federazioni calcistiche spagnola e italiana. Tale consultazione ha confermato la diffusa mancanza di sostegno. Già sollevata da tifosi, altre leghe, club, giocatori e istituzioni europee, in merito al concetto di trasferimento all’estero delle partite di campionato nazionale.
Tuttavia, dato che il quadro normativo Fifa pertinente, attualmente in fase di revisione, non è sufficientemente chiaro e dettagliato. Il Comitato Esecutivo Uefa ha preso con riluttanza la decisione di approvare, in via eccezionale, le due richieste ad esso sottoposte. La Uefa contribuirà attivamente al lavoro in corso condotto dalla Fifa per garantire che le regole future mantengano l’integrità delle competizioni nazionali e lo stretto legame tra i club, i loro tifosi e le comunità locali”.
Milan-Como in Australia
La decisione della UEFA di autorizzare, in via del tutto eccezionale, la disputa di Milan-Como a Perth rappresenta un evento storico e controverso per il calcio europeo. Pur concedendo il via libera, l’organismo ha voluto ribadire con forza la propria contrarietà strutturale a spostare all’estero partite di campionato nazionale, sottolineando come tale scelta non debba creare precedenti.
La mossa risponde all’evidente volontà dei club e delle leghe di esplorare nuovi mercati, in particolare quelli asiatici e oceanici, ma mette anche in luce il conflitto tra le esigenze economiche del calcio moderno e la sua dimensione identitaria. Portare una partita di Serie A dall’Italia all’Australia significa, di fatto, allontanarla dal suo contesto culturale, dai tifosi e dalla città che le dà significato.
Pur comprendendo la logica commerciale dietro l’operazione, la prudenza della UEFA è condivisibile: l’integrità delle competizioni nazionali passa dal radicamento territoriale. Se questo equilibrio venisse meno, il rischio sarebbe di trasformare il calcio in un prodotto globalizzato e slegato dalle proprie radici. La sfida è trovare un compromesso sostenibile tra espansione globale e tutela delle tradizioni.
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