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Diavolo in me

Questione di… Jovic

Chi l’avrebbe mai detto che l’ex viola, da ultima ruota del carro, sarebbe diventato imprescindibile per Pioli?

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Attaccato, denigrato, offeso. Luka Jovic è arrivato al Milan “regalato” dalla Fiorentina. Come “tutto il pacchetto” in Amici Miei, la società viola ha donato a fine mercato estivo l’attaccante serbo.


Un “pacchetto” che comprendeva preoccupazioni, pochi goal, una formula con il Decreto Crescita e poche speranze.
Una operazione “o la va, o la spacca”, quindi.

La Fiorentina doveva liberarsene, il Milan cercava un attaccante low cost dopo i “niet” ricevuti. E quindi, ecco Luka Jovic.

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L’ex viola è arrivato a Milano considerato un peso, anzi qualcuno lo aveva già bollato come bidone. Ma dopo neanche sei mesi, senza Jovic il Milan di Pioli chissà dove sarebbe.


Quindici partite giocate in Serie A e cinque goal che però valgono tanto. A partire da 2-3 siglato ieri sera contro il Frosinone. Senza contare il goal del pareggio nel 2-3 di Udine, oppure il pareggio a tempo scaduto contro la Salernitana.

Solo contanto queste tre marcature, Luka Jovic vale almeno quattro punti nella classifica dei rossoneri, da solo.


Quindi questo “pacco”, trattato e considerato come tale, è una arma in più per i rossoneri. E’ vero, non è lo stesso dei tempi di Francoforte, ma avere un giocatore che entra in campo, si fa spazio e segna quando c’è bisogno è essenziale per poter continuare a sognare un rientro nella corsa Scudetto.

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Se Leao a volte non funziona, c’è Jovic. Ed è tutta una questione di feeling come quella tra Mina e Cocciante nella canzone. Basta crederci, basta farlo giocare per ottenere vantaggi insperati.

Nessuno, sponda Milan, credeva in Jovic e nelle sue reti, tranne lui.
E se i rossoneri, a volte, fanno fatica a trovare la porta, Jovic specialmente da dicembre in poi sembra essersi tolto quella polvere che lo ingolfava anche alla Fiorentina e sembra esser pronto a tornare quello che convinse il Real Madrid. Sarà lui l’uomo del 2024 del Diavolo?

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